ISCHIA (NAPOLI) - È un'Italia che sta attraversando "un momento transitorio molto pericoloso" e "potrebbe anche essere un Paese che scivola giù nell'abisso in questo momento" quella che raffigura Gabriele Muccino, in questi giorni all'Ischia Film Festival e che in conferenza stampa ha risposto alle domande dei giornalisti.
"Spero profondamente per me, ma soprattutto per i miei figli che non sia così" ha aggiunto il regista che parla di una "guerra contro tutti" da parte dell'Italia, di un "isolazionismo che sembra emergere particolarmente dalle parole del ministro dell'Interno", di questa "voglia di fare guerra alla Francia, alla Germania, all'Europa, addirittura agli Stati Uniti, che è pericolosa".
"L'Italia è stato sempre un Paese che ha navigato in acque sicure, con una diplomazia andreottiana che gli ha salvato comunque la pelle in anni pericolosissimi che andavano dalla Guerra Fredda agli anni di piombo" ha detto ancora Muccino.
"L'Italia - ha spiegato - ha saputo navigare, ha saputo governare con Arafat e con Reagan. Questo estremismo non appartiene all'Italia e non appartiene neanche agli italiani che sono adesso confusi e smarriti perché gli italiani non sono quelli che lasciano le persone affogare". Il regista ha ricordato al riguardo come gli italiani abbiano salvato migliaia di ebrei: "Unico Paese in Europa in cui non sono andati a finire nei campi di concentramento" grazie al fatto che "siamo riusciti a creare un network che ha salvato migliaia di ebrei con documenti falsi, ad imboscarli nei conventi, nelle famiglie, nei sotterranei. Non è mai stato un Paese così violento verso l'altrui, verso il diverso".
Ora, per il regista, che riceverà al Castello Aragonese la cittadinanza onoraria dal sindaco di Ischia, "è un'Italia un po' smarrita, un po' drogata da slogan che parlano più delle riflessioni e questo è un problema che mi spaventa molto perché è un Paese che è come se avesse perso un po' la bussola".
Incalzato sulle posizioni del governo in materia di immigrazione il regista ha risposto: "Ci sono cose che offendono il senso della morale: lasciar affogare delle persone in mare offende il mio senso di moralità, mi sento partecipe di un Paese che decreta la morte di gente per fini propagandistici". Muccino ha aggiunto: "Il numero degli sbarchi è comprovato che è sceso dell'80%, sono numeri quelli non invenzioni. Da lì ad arrivare a fare questa guerra alle ONG e altro mi sembra molto pretestuoso e tutto lanciato con degli slogan che sono rischiosi perché non lasciano spazio all'elaborazione del pensiero, alla riflessione, ai numeri reali, e a capire qual è il problema reale del Paese". Quello dell'immigrazione per il regista "è un modo di convogliare l'attenzione e distrarla da quelli che sono i veri problemi di questo Paese."
Secondo il regista "la de-culturizzazione è cresciuta negli anni berlusconiani. Abbiamo avuto 20 anni in cui si è esasperato l'apparire piuttosto che l'essere" una de-culturizzazione che in Italia "è andata avanti e dopo 20 anni l'Italia ha smesso di riflettere". Al punto, ha proseguito il regista, "ae si ascolta un discorso di Moro non riusciamo più a seguirlo; è un discorso troppo complesso, troppo colto".
E sulle colpe del centrosinistra Muccino così ha ribattuto: "Renzi ha logorato da solo un partito importante e ha logorato un'idea di sinistra", non "ha governato così male come gli attribuiscono, però di fatto è stato un uomo che ha accentrato su di sé troppa voglia di protagonismo" per finire di "offrire un fianco ai suoi detrattori e debilitare un partito che sarebbe dovuto essere un'alternativa e che oggi non riesce a rappresentarla".