MILANO - Quale drink sorseggereste in unelegante skybar di Bangkok mentre, rilassati, osservate le barche che at-traversano il fiume Chao Phraya? E se dopo qualche ora di sole, nella ricca Leblon, a Rio De Janeiro, vi ve-nisse voglia di ordinare un cocktail, cosa chiedereste? Se non ne potete più di bere i soliti Mojito e Caipi-rinha perché nei vostri viaggi, oltre a scoprire culture e luoghi, desiderate assaporare il meglio dei sapori locali, ecco a voi 5 cocktail inediti dedicati a cinque città di tutto il mondo. Ad idearli per lANSA è Francesco Galdi, giovane e talentuoso direttore del Dry di Milano e campione italiano della World Class 2018, la pre-stigiosa competizione internazionale che celebra arte della mixology. Galdi, che il prossimo ottobre a Ber-lino sfiderà lélite dei bartender mondiali per la finalissima del World Class, ha creato questi cocktail im-mergendosi con creatività nei profumi e nelle atmosfere di queste città, dando vita a dei mix da gustare fino allultima goccia.
Un Highest High sul roof top di un hotel 5 stelle a Bangkok.
La Thailandia - esordisce il bartender - è un crocevia di spezie e frutta, si trova di tutto e la qualità media degli ingredienti è molto alta. La mia idea è racchiudere in forma liquida i profumi e i sapori esotici e sexy di una capitale così eccentrica come Bangkok. Siamo in estate, quindi opterei per qualcosa di fresco a ba-se Rum, infuso con pepe di Timut per qualche ora in sottovuoto. Miscelerei insieme della polpa di cocco fresco, una foglia di lime keffir, del Sake giapponese nella varietà Nigori. Poi succo di limone per dare un tocco di acidità e ananas fresco. Shakerato con eleganza, filtrato con attenzione, lo serviamo in bicchiere alto e vintage degno di un Hotel di lusso che regala ai suoi ospiti una vista mozzafiato, con dei bei cubi di ghiaccio cristallini, un ciuffo di menta profumato spolverato con polvere di cocco e per finire un bel fiore tropicale per decorare. Il nome? Highest High.
Sulla praia di Rio a bere un Life is a Beach.
Per Rio immagino una lunga spiaggia, affollata di gente, musica e colori. Qui cambiamo marcia - spiega Galdi allANSA - i drinks devono uscire veloci, freschi e dissetanti. Come distillato scelgo la Cachaca, orgo-glio Brasiliano e sorellina dispettosa del Rum. Una combinazione di Passion Fruit e Mango freschi, qualche goccia di salsa di soia che darà un tocco sapido al drink, lime spremuto al momento per mantenerne al meglio le proprietà e una piccola parte di liquore alla fava di tonka. Servito in un bicchiere ghiacciato di pel-tro chiamato Julep, ghiaccio crushed nel drink, decorato con un mezzo Passion Fruit svuotato dei suoi se-mi e riempito con una scoop di sorbetto alla Cachaca e Lime. Sul nome mi terrei stretto il clima festaiolo della spiaggia: Life is a Beach sarebbe perfetto.
Il Royal Sip di Melbourne
Per Melbourne scelgo il Gin, magari di quelli Dry, per richiamare le origini dellImpero Britannico. Poi una parte di the al Bergamotto preparato al momento, un Amaro italiano agrumato e uno zucchero homema-de allo zenzero. Per ultimo qualche goccia di bitter allo yuzu, agrume giapponese dalla grande potenza aromatica e dal profumo inconfondibile. Ed ecco The Royal Sip, il sorso reale, omaggio allImpero e alla passione della Regina per il Gin. Mescolato, quasi accarezzato, in un mixing glass e servito in una coppa da cocktail elegante e degno del servizio di casa reale, come garnish un bel fiore edule - conclude il vincitore italiano della World Class - da far galleggiare con eleganza sulla superficie del drink.
Le mille e una notte di Marrakech
Amo Marrakech, città dove tradizione, rituali, innovazioni, notti stellate, unatmosfera da urlo e una mul-ticulturalità convivono in un modo che non ti aspetti. Come distillato di base scelgo la Vodka, neutra e po-tente per dare risalto agli altri ingredienti. Poi un the verde marocchino alla menta fresca, cardamomo pe-stato allinterno dello shaker, zucchero homemade alla cannella, un liquore alle erbe francese, vista la grande influenza dei cugini doltralpe nel Marocco, e una combinazione di lime e limone per aggiungere il giusto contraltare di acidità. Il cocktail verrà versato all interno di una teiera tradizionale marocchina con allinterno delle nugget di ghiaccio secco, un fumo denso e profumato uscirà dal beccuccio della teiera quasi a ricordare un thè bollente per poi andare a servire la nostra pozione alcolica in bicchierini tradizio-nali da thè, profumati precedentemente con uno spray alimentare alla cannella, pepe e coriandolo che ricorderà le atmosfere e i profumi del suk della città rossa. Nome? Thousand nights in Marrakech.
Nel Mitte di Berlino per un Banana Revolution
A Berlino - dove Galdi si contenderà il ruolo di miglior bartender al mondo - immagino un elegante cock-tail bar del quartiere Mitte, dove utilizzerò la ricetta che ho preparato per la prova finale di World Class Ita-lia 2018: Bourbon Whiskey, Sherry Palo Cortado, infuso in sottovuoto per ore con una bella banana matu-ra, ed un bitter aromatico a base Whisky torbato e ananas. Ho scelto la banana perché ai tempi del Muro era il simbolo del progresso e della libertà che la Germania dellEst desiderava così tanto, tanto che appe-na caduto i cittadini dellormai ex DDR ne iniziarono ad acquistare in quantità industriali. Tornando al cock-tail, mescolerei tutto lentamente e lo servirei in un bicchiere old fashioned ghiacciato, dove verseremo fumo freddo creato con un macchinario chiamato Le Whaf. Per produrre questo vapore useremo il Bour-bon che abbiamo utilizzato per il cocktail infuso, però con bacche di vaniglia, chicchi di caffè e fave di ca-cao: sembrerà di mettere il naso in uno dei mercatini di Natale che affollano la capitale tedesca. Ultimo tocco, saldare sul bordo del bicchiere una sugar crack di cioccolato e caramello: il fumo sarà così catturato nel bicchiere. Lo serviremo in un sottobicchiere che ricorda uno specchio di fine 800, con un lollipop di sherry e banana che fungerà da simbolico martello per rompere il muro e poter bere il cocktail. Il nome è ovvio: Banana Revolution!
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