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Una mostra diffusa per Rossini 150

Il territorio di origine di Gioachino Rossini celebra i 150 anni dalla morte del grande compositore con una mostra, "Rossini 150", articolata su più sedi: Pesaro, città natale dell'autore del Barbiere di Siviglia, Urbino e Fano. Non un semplice evento espositivo 'diffuso', in corso dall'11 luglio al 18 novembre, ma un vero e proprio percorso nell'uomo Rossini, esplorando in particolare il legame con la sua terra di origine e la temperie culturale e artistica che ha fatto da sfondo al suo lavoro.

"Pesaro racconta Rossini" è il tema della città natale, a cura del Conservatorio e di Emanuele Aldrovandi: a Palazzo Mosca-Musei Civici un allestimento di ultima generazione permette di rivivere la complessa vicenda biografica del musicista e la grande fortuna delle sue opere. Il percorso multimediale "Rossini Experience" 'cattura' il visitatore con video, audio, foto e oggetti con cui interagire, seguendo Gioachino dalla nascita fino all'ultimo concerto, incontrando la sua musica, le donne della sua vita e alcuni personaggi reali o immaginari che l'hanno conosciuto. Per l'occasione viene riesposta integralmente la prestigiosa collezione Hercolani-Rossini: 38 dipinti e un marmo acquisiti nel 1883 dal Comune di Pesaro, destinatario ultimo dell'eredità di Rossini. Un significativo gruppo di opere pervenute al compositore in punto di morte (1868) in seguito ad un prestito in denaro a favore della nobile famiglia bolognese Hercolani: dipinti di artisti emiliani del Tre e Quattrocento, di scuola veneta rinascimentale e di maniera senese, ma ci sono anche tele di Tintoretto, Guido Reni, pittori del Seicento e Settecento.

"I suoni, i volti, le carte. Testimonianze musicali e iconografiche nel Liceo-Conservatorio Gioachino Rossini" (1882-1940)" ricostruisce la storia del Conservatorio, istituito come liceo musicale per volontà testamentaria di Rossini. In mostra partiture manoscritte e a stampa, libretti d'opera, carteggi, dipinti e foto con autografo di importanti personalità della musica, da Verdi a Boito, da Liszt a Rubinstein. Uno spazio è dedicato ai primi direttori dell'istituto: Carlo Pedrotti, Pietro Mascagni, Amilcare Zanella, Riccardo Zandonai.

 A latere visite guidate con pianoforte o animate in costume d'epoca. A Urbino si prosegue con la mostra a cura di Vittorio Sgarbi, "Gesamtkunstwerk: Pelagio Palagi e Gioachino Rossini", dedicata alle opere del noto e apprezzato pittore bolognese Pelagio Palagi. Disegni, dipinti e ritratti (in gran parte inediti), provenienti da collezioni private, fondazioni, gallerie e raccolte varie documentano il "secolo" rossiniano tra neoclassicismo e romanticismo. A Fano, al Museo Archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano, la mostra "Rossini, il teatro, la musica" prende spunto da un'esibizione fanese alla viola del piccolo Gioachino, nel 1801, a 9 anni, per descrivere e mostrare l'innovativo teatro cittadino costruito nel Seicento da Giacomo Torelli. In mostra anche vari autografi rossiniani e un video che serve come "Guida all'ascolto" della musica rossiniana. 

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