ISTANBUL - Santa Sofia, uno dei simboli di Istanbul, ha avuto diverse vite e ruoli nella sua lunga storia: basilica costruita dallimperatore Giustiniano fu poi trasformata nella moschea imperiale ottomana e, in tempi più recenti in un complesso museale. Oggi però sta diventando famosa anche per essere divenuta la casa di una simpatica gattona tigrata dagli occhi leggermente strabici, attrazione non solo per i visitatori dellex tempio ma anche star di Instagram, social su cui il museo turco ha messo di recente un profilo ufficiale del felino, subito gettonatissimo.
La gatta, che si chiama Gli, in italiano unione dellamore, svolge alla perfezione il suo ruolo di padrona di casa. Le piace veramente mettersi in posa, spiega Umut Bahceci, guida turistica e curatore della pagina web di Gli. Nei tempi antichi, i gatti erano adorati come divinità e non se lo sono scordato.
Gli ha le sue strategie. Quando riceve i turisti per carezze, coccole e fotografie, si mette sotto il Minbar, il podio da cui predicavano, in era ottomana, i muezzin. Quando invece vuole riposarsi si rifugia nellomphalos, dal termine greco ombelico, il luogo dove gli imperatori bizantini erano incoronati sotto la cupola. I marmi dell'omphalos sono particolarmente preziosi e non possono essere calpestati dai visitatori. Gli, ormai quattordicenne, ha anche una sorella Kizim che vive con lei nella ex Basilica giustiniana ma è molto meno famosa. Tra i tanti momenti di gloria della regina felina di Santa Sofia, lincontro con lallora presidente statunitense Barak Obama, in visita a Istanbul.
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