Domenica 22 Dicembre 2024

Tour archeologico in Turchia tra leggende e cultura

Turchia, il tempio di Afrodite ad Afrodisia - © ANSA
Turchia, la acropoli di Pergamo - © ANSA
Turchia, la area archeologica di Efeso con insediamenti romani e greci - © ANSA
Turchia, pilastri a forma di T, su cui sono scolpiti immagini di animali selvatici, a Gbeklitepe, patrimonio dell’umanità - © ANSA
Un enorme cavallo in legno di omerica memoria all’ingresso del sito archeologico di Troia - © ANSA
Turchia, tra i resti dell’antica città di Troia, a nordovest della Turchia, sito Unesco da 20 anni - © ANSA
Turchia, pilastri a forma di T, su cui sono scolpiti immagini di animali selvatici, a Gbeklitepe, patrimonio dell’umanità - © ANSA
Turchia, monumentali strutture megalitiche circolari di Gbeklitepe, eretti tra il 9.600 e l8.200 avanti Cristo - © ANSA

ANTICA TROIA - Quest’anno in Turchia si festeggiano due siti archeologici, patrimonio dell’Umanità: l’antica città di Troia, in provincia di Çanakkale, da 20 anni bene dell’Unesco, e il recentissimo sito di Göbeklitepe, il primo tempio in pietra nel mondo risalente a 11.500 anni fa, cioè 7mila anni prima delle piramidi egizie o della Stonhenge inglese. Sono due dei 18 siti Unesco presenti in Turchia e due straordinari luoghi monumentali, ricchi di fascino e di storia, da scoprire singolarmente o come punto di partenza e di arrivo di un itinerario archeologico che attraversa la memoria storica del Paese e della nostra civiltà.

Si raggiunge facilmente da Istanbul l’antica città di Troia, famosa per la guerra descritta da Omero nel suo poema epico “Iliade”. Le mura e il tesoro aureo, sul canale che dal Mar di Marmara sfocia nell’Egeo, vennero scoperti dal celebre archeologo tedesco Heinrich Schliemann nel 1870 che, dopo anni di scavi, portò alla luce 9 diverse stratificazioni, di cui la più antica risalente al 3mila avanti Cristo. Nel sito, il cui ingresso è dominato da un enorme cavallo in legno di omerica memoria, si visitano i resti dei bastioni e della porta orientale, delle case bruciate dagli achei, del tempio di Atena e della piazza dei sacrifici, dove il re persiano Serse immolò mille tori prima di attraversare i Dardanelli verso Atene. Tra qualche settimana i reperti, i tesori e i resti dell’antico splendore del sito saranno esposti nel nuovo e adiacente museo archeologico mentre nuovi itinerari anche con piste ciclabili collegheranno le diverse aree archeologiche.

Da qui, verso sud, si arriva a Pergamo, capitale degli Attalidi, fondata nel secolo VIII ma diventata famosa quando il generale di Alessandro Magno vi portò i suoi bottini di guerra, facendola diventare un ricco centro culturale e politico. Protagonista del sito archeologico in cima alla città è la biblioteca che conservava più di 200mila volumi, in rivalità con quella di Alessandria; a Pergamo, inoltre, nacquero le primi pergamene per ovviare all’embargo degli egiziani che non facevano arrivare i loro papiri.

Il viaggio prosegue verso sudest e attraversa un numero imprecisato di antiche città e luoghi della memoria con templi, teatri, colonnati, anfiteatri, palazzi e resti di civiltà leggendarie: l’area archeologica di Efeso con insediamenti romani e greci; il santuario di Afrodisia; la città antica di Sardi, nell’antica Lidia; la città neolitica di Catalhöyük, vicino a Konya, nell’altopiano dell’Anatolia meridionale , e le città di Sagalasso e di Pisidia. Imperdibili sono le gigantesche sculture di Nemrut Dagi, che da sole meriterebbero un viaggio: si trovano a 2mila metri d’altezza sui monti Ankar, nell’Anatolia orientale, e fanno parte di un complesso monumentale voluto duemila anni fa dal sovrano Antioco I. Tra gli scavi, che si possono raggiungere a dorso di mulo, è stato ritrovato anche un leone con simboli astrali, il più antico oroscopo del mondo occidentale.

Verso sud si arriva nel recentissimo sito Unesco di Göbeklitepe che presenta monumentali strutture megalitiche circolari e rettangolari, erette tra il 9.600 e l’8.200 avanti Cristo, usati probabilmente per rituali funerari con pilastri a forma di T su cui sono scolpiti immagini di animali selvatici.

Chi ama l’archeologia e non ha molto tempo a disposizione può visitare il museo di Istanbul con ricchissime collezioni di reperti di diverse epoche; e quello delle civiltà anatoliche di Ankara, allestito e arricchito di recente. Qui c’è una nuova sezione dedicata al santuario di Göbeklitepe, “La collina con l’ombelico”. Sempre ad Ankara merita una visita il museo dell’archeologia e delle arti di Erimtan, situato nella piazza del Castello, dove sono esposti 2 mila oggetti raccolti dall’ingegnere Yüksel Erimtan. La collezione comprende manufatti di epoca romana, ittita, ellenistica e bizantina dell'Anatolia.

Per organizzare il viaggio: www.turchia.it

leggi l'articolo completo