LECCE - La reinterpretazione della pittura di celebri artisti spagnoli attivi in Italia nel corso dei secoli, ma anche lo sguardo sul contemporaneo, attraverso tematiche di stretta attualità, quali la Siria, l'identità di genere, la cultura e la conoscenza come strumenti di dialogo tra le nazioni: è la mostra "Próximo destino: Roma. Sulle tracce dei pittori spagnoli in Italia" del giovane artista spagnolo Gonzalo Orquín (Siviglia, 1982), in programma dal 31 agosto al 15 settembre presso la Biblioteca Bernardini - Convitto Palmieri di Lecce. Dopo una prima tappa presso l'Instituto Cervantes di Roma, l'esposizione (a ingresso gratuito) arriva a Lecce arricchita di nuove opere dedicate a Jusepe de Ribera detto "lo Spagnoletto" realizzate per l'occasione. Nel percorso il pubblico potrà scoprire la rilettura che Orquín fa di grandi maestri come Velázquez, Goya, Picasso e di pittori oggi meno celebri, ma di grande fama in passato, quali Eduardo Rosales o Mariano Salvador Maella. Un omaggio quello dell'artista che non vuole essere una mera mimesi ma una continua allusione all'autore-fonte, sfruttando la potenza espressiva della pittura figurativa di tradizione classica. Tra i lavori esposti, tutti realizzati a olio, su tela o tavola, anche la serie ispirata ai "Desastres de la guerra" di Goya, e l'opera dedicata all'intera famiglia Madrazo, da José de Madrazo a Mariano Fortuny y Madrazo.