Lunedì 23 Dicembre 2024

Viaggio nella Rioja, la regione più piccola di Spagna

Ponte di pietra sul fiume Ebro a Logroño, la capitale de La Rioja - © ANSA
Rioja - © ANSA
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BURGOS - Incastonata tra le montagne del nord della Spagna, tra Burgos e Pamplona, la minuscola regione de La Rioja ha moltissimo da offrire: chiese e monasteri patrimonio dell’Unesco, torri e mulini, borghi medievali e musei, parchi naturali e riserve della biosfera da scoprire lungo itinerari e percorsi accessibili a tutti. Famosa per i suoi eccellenti vini la più piccola regione spagnola, tanto che si può visitare anche in un weekend, racchiude tra i suoi tesori artistici itinerari enogastronomici di altissima qualità da fare a bordo dei turistici ma utili “vinobus” e, per chi ama la paleontologia o ha meno di 13 anni, strade dove seguire le tracce dei dinosauri. 

Il territorio, che si raggiunge da Madrid o da Barcellona ed è un passaggio obbligato per chi vuole raggiungere il Cammino di Santiago, si scopre in auto o in bicicletta ma è possibile anche farlo in mongolfiera, per ammirare dall’alto la bellezza dei vigneti che come onde del mare ricoprono di verde smeraldo le colline e i pendii montagnosi.

Punto di partenza è la capitale Logroño, dove da giovedì a domenica fino al 16 settembre dall’ufficio del turismo una guida accompagna i visitatori tra le bellezze artistiche e monumentali della città. A una quarantina di chilometri c’è San Millán de la Cogolla, borgo che ospita i monasteri di Suso e Yuso, dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco e famosi perché proprio qui furono scritti i primi testi in lingua spagnola. Poco distante si raggiunge un’altra meraviglia artistica: Santo Domingo de la Calzada, borgo famoso soprattutto per la sua cattedrale.

I paesaggi sono perlopiù montagnosi, ricoperti di boschi mediterranei che si intervallano a terreni aridi di aspetto lunare; imperdibili sono le escursioni al parco naturale della Sierra di Cebollera, a soli 50 chilometri da Logroño, o lungo i sentieri della riserva della biosfera di Arnedillo. Nella riserva naturale de los Sotos del Ebro, dove nidificano aironi, merli e martin pescatori, si può vedere la più grande colonia di cicogne bianche d’Europa. Tutto il territorio, una vera palestra per gli appassionati di sport all’aperto, è ricoperto di “vie verdi”, sentieri e itinerari forestali segnalati, di facile accesso e organizzati per accogliere chi ama fare trekking o mountain bike o per chi viaggia con i bambini.

I più avventurosi possono scalare pareti rocciose tra le gole delle valli del Najerilla, Iregua, Leza e Cidacos o arrampicarsi sulle vette della Sierra de la Demanda fino ai 2.260 metri d’altezza della cima di San Lorenzo. Oppure si può entrare nelle 36 tra grotte e gole – le più spettacolari sono quelle di Ortigosa - o lanciarsi in parapendio e deltaplano sulle valli di San Millán, Leza e nei dintorni del borgo di Ezcaray. Grazie alla presenza di numerosi fiumi è possibile praticare canyoning attraverso gole come quella di San Martín e di Peña Muro, presso il fiume Jubera, oppure andare in canoa sulle acque impetuose dei fiumi Iregua e Najerilla. Ma l’attrazione più interessante e divertente, per grandi e piccoli, è la rete di percorsi che seguono le antiche tracce dei dinosauri: sono accessibili a piedi e in auto, segnalati, provvisti di pannelli informativi e di riproduzioni dei dinosauri a dimensioni reali.

Le loro gigantesche impronte fossilizzate si possono toccare con mano mentre una guida esperta spiega ogni dettaglio degli antichi animali, di cui racconta curiosità e aneddoti. Il parco giurassico più grande con 40 siti dedicati ai dinosauri è Enciso, a 72 chilometri da Logroño, dove il centro paleontologico invita a scoprire nel dettaglio le zone più interessanti: Valdecillo, uno dei più semplici da studiare, Conargo, dove sembra recente il passaggio dei dinosauri per la qualità delle impronte conservate, Era del Peladillo, a Igea, che per quantità di tracce è il primo d’Europa.

Non si può lasciare la regione senza aver prima fatto una degustazione nelle sue due cantine più spettacolari ed emblematiche, che uniscono la tradizione, l’arte e il legame con la terra: la bodega Marqués de Riscal, a Elciego, e le bodegas Ysios di Laguardia. La prima cantina, realizzata dall’architetto Frank O. Gehry, è l’azienda vinicola più antica di Spagna, innovatrice e anticonformista, che ha fatto scuola tra i grandi produttori spagnoli di vino. Oggi la struttura è anche un luogo di incontro e di studio e un posto dove esporre e conoscere, oltre a essere un albergo e un ristorante d’altissima qualità. Anche le cantine Ysios sono molto prestigiose: disegnate dall’architetto Santiago Calatrava, sembrano un’onda in mezzo al mare di vigneti, a ridosso della Sierra di Cantabria. La copertura della cantina in alluminio è ondulata e le facciate sono rivestite di pannelli di legno di cedro come le barrique; ma la vera sorpresa dell’edificio è la parete di vetro che divide l’ingresso dalla sala di invecchiamento con centinaia di barrique sistemate a cerchio.

Per maggiori informazioni e per organizzare il viaggio: https://lariojaturismo.com

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