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Le Guess Who? Utrecht tra concerti, arte e quartieri multietnici

UTRECHT - Negli itinerari musicali mondiali, tracciati intorno ai principali festival del pianeta, da qualche anno si è ritagliato un posto privilegiato una manifestazione che celebra i suoni globali e meno convenzionali in una cornice tra le più deliziose d'Europa: Utrecht, in Olanda. Si tratta del 'Le Guess Who?', la cui 12° edizione, in programma dall'8 all'11 novembre, mette in campo le proposte più interessanti in ambito afro, jazz, avant, hip hop, elettronica ma anche folk, rock e pop. Merito di una direzione artistica illuminata e di curatori esterni d'eccezione, tra cui Devendra Banhart, icona del songwriting ed ex fidanzato di Natalie Portman, e Asia Argento, che dopo le ben note vicende legate al caso Bennet ha abbandonato la sua curatela (ma gli artisti da lei scelti restano in cartellone).

Al di là dei nomi presenti – tra cui spiccano la signora del folk Vashti Bunyan, Neneh Cherry, il genietto del free jazz contemporaneo Shabaka Hutchings, lo stesso Banhart -, la forza del 'LGW?' sta nel far scoprire al pubblico nuovi scenari ed artisti meno noti, senza confini (anche nel pubblico: i biglietti della scorsa edizione sono stati venduti in 58 diverse nazioni), producendo in questo senso un unicum o quasi a livello internazionale, tanto da venir celebrato anche dal New York Times. Proposta artistica a parte, tutta da scoprire è anche la città che ospita gli oltre 150 eventi della manifestazione, Utrecht, un gioiello distante solo 30 minuti di treno da Amsterdam (e circa 50 da Eindhoven e Rotterdam). “I live si tengono in 25 luoghi diversi tra piazze, strade, teatri e chiese. La location principale però è il TivoliVredenburg - spiega all'ANSA Barry Spooren, a capo della comunicazione del festival –, un centro culturale con 5 sale concerto che come architettura ricorda i dipinti di Escher. Una location del festival spicca però per bellezza su tutte le altre: il Duomo di Utrecht, la prima cattedrale gotica dell'Olanda e la torre più alta di tutto il paese”.

Ben distante dal turismo di massa di Amsterdam, Utrecht è un centro universitario tra i più giovani e vivaci dei Paesi Bassi, una di quelle città dalle dimensioni raccolte che si possono girare anche solo a piedi, caratteristica che la rende perfetta per esser visitata nel corso di un weekend lungo come quello del 'LGW?'. Basta avvicinarsi al ‘centrum’ per restare immediatamente affascinati dalla serie di canali d’acqua tipici del paese dei Tulipani, che qui diventano ancora più suggestivi grazie all’Oudegracht, il principale di essi, creato in epoca medievale, sulle cui banchine oggi si trovano vivaci bistrot, café e locali costruiti su austeri edifici in stile fiammingo. Navigando lungo i canali di notte potrete scoprire la città da un punto di vista diverso grazie al progetto 'Trajectum Lumen’, composto da installazioni luminose e giochi di luce che rendono edifici, canali e tunnel delle vere e proprie opere d’arte.

Seguendo il corso dell'Oudegracht si arriva alla piazza principale di Utrecht, che ospita la Cattedrale Domkerk e il già citato Domturen, il campanile più alto del Paese. Dalle ‘vette’ della Torre potrete scendere fin sotto il livello della strada per scoprire il Dom Under, i sotterranei della città, per ripercorrerne la sua storia più antica. Prima di lasciare la piazza centrale di Utrecht, gli amanti dell’architettura neo gotica dovrebbero dirigersi a St. Williboard, considerata da questo punto di vista la più bella chiesa olandese.

Chi invece preferisce l'arte moderna ed è attratto da quella composizione dello spazio e dei colori concepita da Piet Mondrian e dal neoplasticismo troverà ad Utrecht le testimonianze di uno dei suoi più grandi interpreti, l’architetto e designer Gerrit Rietveld, che nacque, lavoro’ e morì qui a cavallo tra la fine dell’800 e la seconda metà del ‘900. Il

 

Centraal Museum raccoglie la collezione più ampia al mondo delle sue opere e poco al di fuori dal centro si trova la sua Rietveld Schröder House, edificio simbolo dell’architettura De Stjil e Patrimonio dell’Unesco.

Utrecht nasconde molte mete poco turistiche ma di non meno interesse, specie dal punto di vista artistico, come suggerisce l'organizzatore del festival: “consiglio di andare a visitare luoghi meno noti come il centro di arte moderna BAK, che è stato appena inaugurato, e il RAUM, nel distretto di Leidsche Rijn, dove artisti, designer, ingegneri e urbanisti immaginano le città del futuro”. Quali sono i quartieri più interessanti al di fuori del centro? “Senza dubbio Lombok, vicino alla stazione centrale, è uno dei quartieri più vivaci e multietnici della città, con lo skyline segnato da una moschea illuminata al neon, un mulino olandese e una chiesa misteriosamente bella”. Il responsabile del festival suggerisce anche tre tappe per assaporare lo street food più apprezzato in città: “per prima andate da SYR, ristorante siriano nato come collaborazione tra rifugiati siriani e residenti a Utrecht; poi Ana's Kuzin è un piccolo ma delizioso negozio di alimentari con autentici piatti turchi e infine Kazerij Stalenhoef, il miglior negozio di formaggi della città”. Chi partecipa al LGW? cercherà sicuramente dei negozi di dischi. Qual è il migliore? ”Il mio preferito è Plato, ha una scelta sterminata di cd e vinili e si trova di fronte ad un café molto conosciuto qui a Utrecht, il Village”.

Se vi restano ancora delle ore libere nel vostro soggiorno olandese, infine, dedicatele ad una sosta presso il ‘Café Oliver’, una insolita birreria che sorge all’interno di una Chiesa sconsacrata e che offre una sterminata varietà di birre artigianali, a cui gli amanti dello shopping potrebbero far seguire un giro nei mercatini locali come il Bloemenmarkt, il tradizionale mercato dei fiori che si tiene ogni sabato dove si acquistano bulbi e semi di tulipano.

info: https://www.leguesswho.nl/
https://www.visit-utrecht.com/

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