Niccolò Paganini era quello che oggi si chiama 'star'. Iconico, magnetico, brutto ma affascinante e soprattutto eccessivo. Con quelle strane, ossute mani riusciva a compiere salti melodici di diverse ottave, lunghi passi con accordi a coprire le quattro corde, era così veloce da alternare note eseguite con l'arco e note pizzicate alla mano sinistra e eseguiva spettrali armonici artificiali. Era eccessivo, proprio come una star del rock: violento, passionale, cupo, diabolico. Era straordinario. E aveva tra le mani un grande violino, probabilmente anch'esso frutto di un patto col diavolo.
Quello strumento, creato dal 'liutaio maledetto' Guarneri del Gesù nel 1743, si chiamava Cannone e oggi appartiene, per volontà dello stesso Paganini, alla città di Genova. Il 'Cannone' sarà uno dei grandi protagonisti della mostra-evento 'Paganini Rockstar' a palazzo Ducale dal 19 ottobre al 10 marzo 2019. Contenuto in una teca blindata e microclimatizzata, osservato a vista, sarà in compagnia del frammento di una Fender Stratocaster massacrata da un'altra iconica rockstar: Jimi Hendrix. La caratteristica principale del 'Cannone' era la potenza del suono. Quel violino ha ancora una voce possente, quasi incontrollabile che a tratti pare autonoma rispetto a chi lo suona. Solo Paganini riusciva a irregimentarne, a domarne la potenza. Oggi, per esempio, ci riesce Salvatore Accardo.
La prepotenza di quel suono riporta alla straordinaria, per l'epoca, duttilità della Stratocaster. Cosa c'è in comune tra Paganini e Hendrix? Molto più di quanto si pensi: uno strumento possente e innovativo, ma anche fascino, eccesso, violenza interpretativa, coraggio dell'innovazione, capacità di precorrere i tempi, la naturale tendenza alla fusione di stili, ma soprattutto quel carisma che ne hanno fatto delle icone rock. Ma quel frammento di chitarra elettrica è anche rappresentativo di altro: si tratta infatti della Strato che Hendrix incendiò e sfasciò durante il Festival di Monterey. Terminata l'esecuzione di 'Wild Thing', Hendrix incendiò con il liquido per accendini la Stratocaster 'fiesta red' con disegni psichedelici e la mandò in pezzi. Meno male che a Paganini, nonostante fosse abituato a far saltare corde durante i concerti, non venne mai in mente di sfasciare e bruciare il suo 'Cannone'.
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