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Forlì omaggia il fotografo Paolo Monti

FORLI' - Più di 400 opere indagano il percorso artistico di uno dei principali fotografi del Novecento, Paolo Monti (Novara 1908-Milano 1982), in quattro mostre visitabili fino al 6 gennaio ai Musei San Domenico di Forlì. Monti riuscì con grande sensibilità ad esplorare il rapporto tra la fotografia e il patrimonio culturale nel suo contesto ambientale, aprendo la strada al riconoscimento del paesaggio stesso come patrimonio culturale. Fotografo e sperimentatore, fu coinvolto da Andrea Emiliani nel grande progetto delle campagne di rilevamento del patrimonio culturale e poi nei rilevamenti dei centri storici, l'ultima grande commissione pubblica per un censimento topografico del patrimonio urbano e rurale.
    Il primo percorso espositivo propone la mostra monografica tenuta al Castello Sforzesco di Milano tra il 2016 e il 2017, con circa 200 foto originali datate 1932-1982, libri e materiali archivistici. Si passa poi al censimento del centro storico di Forlì nel '71, alla mostra 'dalle campagne di rilevamento al censimento delle vallate forlivesi', alla lettura fotografica dei muri della città romagnola negli scatti di Luca Massari, per una narrazione in chiave contemporanea di uno dei temi cari a Paolo Monti, quello dei dettagli urbani.
    Per l'occasione l'Ibc presenta in mostra anche una video intervista ad Andrea Emiliani, che ripercorre l'esperienza delle Campagne di rilevamento dei beni culturali del territorio dei primi anni '70: un modello di intervento che porterà a ripensare i concetti tradizionali di cultura e la nozione di bene culturale, e alla nascita dell'Ibc nel 1974.
   

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