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La rivoluzione di Picasso scultore

ROMA - I visi e i corpi femminili, gli animali, le figure astratte e poi i frammenti e gli oggetti, in una continua decostruzione che traduce un pensiero rivoluzionario in materia: è un Picasso poco conosciuto quello che si incontra a Roma nelle sale della Galleria Borghese, dove dal 24 ottobre al 3 febbraio sono ospitati 56 capolavori scultorei realizzati dal genio spagnolo tra il 1905 al 1964. Dal titolo "Picasso. La scultura", la mostra è la prima in Italia dedicata a questo particolare aspetto della produzione dell'artista. Picasso infatti ha sempre scolpito, manipolando la materia per vedere concretizzate le proprie intuizioni. Lungo il percorso appare fin da subito l'evidenza dello spirito innovatore di Picasso: mentre realizzava le opere, utilizzando i materiali più diversi, ispirandosi spesso alle donne amate, superava il linguaggio tradizionale della scultura, aprendosi all'astrazione, ma anche al rapporto con il passato, dall'arte classica a quella africana.

   

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