MAXXI- Il deserto dell'Iraq. I volti dei soldati. Con gli scatti così vicini che sembra di sentire gli spari, la corsa di chi cerca scampo, la sgommata di una camionetta. Gli anfibi che inciampano. E' la battaglia di Mosul del 2016, che esplode quasi come una Guernica contemporanea, ad aprire il viaggio nel mondo visto attraverso l'obiettivo di Paolo Pellegrin. Membro di Magnum Photo, 10 volte World Press Photo Award, fino al 10/3 il Maxxi gli dedica Paolo Pellegrin.
Un'antologia, personale a cura di Germano Celant che corre sul contrasto buio-luce. Esposte oltre 150 immagini, con inediti e video, per 20 anni del suo lavoro, dal 1998 al 2017. Al centro, uomini, guerre, emergenze umanitarie, tra Gaza, Beirut, Guantanamo, ma anche nei quartieri neri in rivolta degli Stati Uniti, tra i migranti di Kos e Lesbo, fino al bianco assoluto dei ghiacciai dell'Antartide immortalati per la NASA. C'è anche Roma, quella di una bimba che gioca tra le baracche. E la prima parte del Polittico commissionato per il Maxxi L'Aquila.
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