- VINCI (FI) - I nasi adunchi, i menti prominenti, la pelle cadente, le bocche sdentate, le rughe della vecchiaia, a restituire la deformità e il grottesco di quell'infinitamente brutto che tanto affascinava Leonardo da Vinci: è la mostra di incisioni "Leonardo disegnato da Hollar", primo degli eventi che la Fondazione Rossana e Carlo Pedretti ha in programma per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte del grande genio toscano. Nata dall'intuizione di Carlo Pedretti, massimo studioso di Leonardo scomparso nel gennaio scorso che acquistò negli anni '50 i lavori di Wenceslaus Hollar (1607-1667) come rare testimonianze dell'interesse nel '600 per i disegni leonardiani di caricature, la mostra sarà allestita dal 16 dicembre al 5 maggio a Villa Baronti-Pezzantini, la nuova sede della Fondazione nel cuore di Vinci. Saranno 31 le incisioni dell'artista boemo presentate al pubblico: si tratta di opere mai esposte in Italia, nelle quali Hollar estrapola dai disegni di Leonardo profili di uomini e teste bizzarre singolarmente o in gruppo, riunendoli in una stessa incisione. L'obiettivo dell'incisore, che ebbe modo di studiare gli originali dei disegni di Leonardo quando si trovava a Londra dal diplomatico e collezionista Arundel, era associare il brutto con il bello, il giovane con il vecchio, rispettando cioè il pensiero del maestro italiano, per il quale "le bellezze con le bruttezze paiono più potenti l'una per l'altra". Grazie a un prestito della Biblioteca Ambrosiana, le incisioni di Hollar saranno messe a confronto con due disegni di Leonardo, per poterne rilevare la stretta relazione. Nel percorso, accanto a due disegni di Francesco Melzi, allievo di Leonardo, anche una sezione di incisioni di Hollar tratte dai disegni anatomici del maestro toscano. A cura della direttrice Annalisa Perissi Torrini, la mostra è solo il primo dei tre eventi, tutti patrocinati dal Comitato Nazionale per il Cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, che la Fondazione ha previsto per le celebrazioni del 2019. Dal 5 gennaio infatti ci sarà la messa online della bibliografia completa di Carlo Pedretti, in concomitanza con il primo anniversario della morte del grande studioso: oltre 1000 titoli, tra libri, saggi, articoli in riviste specializzate e magazine, interviste e programmi televisivi saranno pubblicati in rete e, in una seconda fase, potranno essere consultati liberamente. Dal 6 settembre 2019 al 6 gennaio 2020, sempre nella propria sede, la Fondazione ospiterà una seconda mostra-dossier, "L'Orfeo di Leonardo. Scene feste e costumi", che documenta la creatività dell'artista nella scenografia. Nell'esposizione saranno presentate le Rime di Bellincioni, libro edito a Milano nel 1493 e di proprietà della Fondazione, nel quale viene ricordato Leonardo come scenografo della Festa del Paradiso, messa in scena nel 1490 per le nozze di Isabella d'Aragona e Gian Galeazzo Sforza. Inoltre, sarà proposto al pubblico il Foglio del Teatro, disegno pubblicato da Pedretti nel 1999 e di proprietà della Fondazione che raffigura una scena mobile, particolarmente complessa (con effetti di luci e un tripudio di suoni, canti e danze), concepita da Leonardo per rappresentare l'Orfeo di Poliziano. Faranno parte della mostra anche un modellino ligneo del teatro, ricostruito sulla base dei disegni di Leonardo, e saranno trattati i temi della musica e degli strumenti musicali progettati dall'artista. Infine, l'unica scultura sopravvissuta della produzione plastica di Leonardo sarà svelata in primavera, ma la data non è ancora stata fissata in quanto l'opera è in fase di restauro: si tratta dell'Arcangelo Gabriele, scultura in terracotta di 120 centimetri, proveniente dalla Pieve di San Gennaro a Capannori (Lu). "Ora che la nuova sala espositiva della Fondazione è pronta nel cuore di Vinci, al civico 1 della Piazza che il comune ha voluto intitolare a Carlo Pedretti, possiamo tutelare e sviluppare il patrimonio immenso che lui ci ha lasciato in eredità dopo tutta una vita dedicata con la moglie allo studio di Leonardo", dice all'ANSA Annalisa Perissi Torrini, "soprattutto in occasione dell'anniversario leonardiano del 2019, il nostro obiettivo non è solo l'attività scientifica ma anche la valorizzazione".(ANSA).
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