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Monet e le ninfee, un'ossessione amorosa

ROMA - L'occhio prodigioso per catturare ogni forma e ogni sfumatura di colore, la mano instancabile per trasferire sulla tela la delicata maestosità della natura: il padre dell'Impressionismo è al centro del film "Le ninfee di Monet. Un incantesimo di acqua e luce", diretto da Giovanni Troilo e prodotto da Ballandi Arts e da Nexo Digital, nelle sale dal 26 al 28 novembre in collaborazione con Timvision Production. Il film mescola fiction e immagini di repertorio per ricostruire la parabola artistica e umana dell'artista: la pittura come vita, la nascita dell'Impressionismo, la famiglia e i lutti, l'amicizia con George Clemenceau, la malattia agli occhi, la sofferenza per la prima guerra mondiale che prende corpo nei dipinti. Nel racconto emerge l'elemento che più caratterizzò la vita di Monet: la passione per il paesaggio si trasformò nell'ossessione di rappresentare l'acqua, la luce e l'aria, portandolo a riproporre soggetti ricorrenti, come lo stagno, i fiori e soprattutto le ninfee.
   

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