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Roma, dove ogni stranezza diventa mito

(di Marzia Apice) (ANSA) - ROMA, 2 DIC - GIULIA FIORE COLTELLACCI, I LUOGHI E LE STORIE PIU' STRANE DI ROMA (Newton Compton, pp.383, 12.90 Euro). Forse davvero bisognerebbe nascere più volte per conoscere tutti i segreti di Roma: perché, anche se ci si trascorre una vita intera, la Città Eterna ha sempre qualche insolito asso nella manica da calare, con cui lasciare tutti a bocca aperta. Lo spiega bene Giulia Fiore Coltellacci nel suo libro "I luoghi e le storie più strane di Roma" (Newton Compton), una sorta di mappa utile per orientarsi tra gli angoli più curiosi e bizzarri della Capitale e per scoprirne le accattivanti e misteriose storie, tra verità e leggenda. Sarà una sorpresa leggere della piccola chiesa di San Giovanni a Porta Latina che nel '500 fu all'avanguardia nei diritti civili, ospitando la celebrazioni di matrimoni omosessuali officiati da un gruppo di portoghesi che qui avevano fondato una «strana confraternita», come riporta il filosofo francese Michel de Montaigne in viaggio a Roma. Oppure delle manie di grandezza di Nerone che si fece costruire la celebre Domus Aurea, una casa mai pensata a Roma, una sorta di città nella città, estesa su una superficie che toccava ben quattro colli - Palatino, Esquilino, Oppio e Celio - ricoprendo un'area di circa 80 ettari. Andando avanti si scoprirà la strana abitudine di lasciare messaggi direttamente sulla facciata della propria casa, come si vede in un edificio di via del Portico d'Ottavia al Ghetto, costruito nel 1468 dal ricco mercante Lorenzo Manili che sintetizzò il suo amore per Roma in un'iscrizione latina scandita su tre righe e posta in un fregio in pietra. O ancora, la decorazione splatter della chiesa di Santo Stefano Rotondo con le sue trentaquattro scene di martirio affrescate oppure la commistione di sacro e profano nella chiesa di San Lorenzo in Miranda del VII secolo che ha inglobato il tempio di Antonino e Faustina, edificato da Antonino Pio nel 141 d.C. in onore dell'amata e defunta moglie Faustina. "Ecco cosa succede a voler raccontare Roma: un argomento tira l'altro, una stranezza rimanda a un'altra curiosità e questa a un'altra stravaganza innescando un effetto domino dalle conseguenze travolgenti", scrive l'autrice nell'introduzione. Ed è proprio vero che, tra un aneddoto e un mistero, è facile appassionarsi alla lettura. Il libro infatti procede spedito come un grande racconto, grazie a un linguaggio semplice e brillante: per il lettore un'opportunità di venire a conoscenza di innumerevoli curiosità, legate non solo a luoghi meno noti della città ma anche a strade e monumenti che seppur famosi non si conoscono mai fino in fondo. Tra una scoperta e l'altra, Roma si svelerà per quello che è: non solo una città vibrante di bellezza e di storia, ma un luogo unico che è talmente ricco di stranezze e particolarità da riuscire a stupire continuamente chi la osserva.(ANSA).
   

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