TORINO - 'Visibile invisibile', perché "la nostra società ci consente di guardare tante cose, ma non è detto che le vediamo davvero". Gustavo Zagrebelsky introduce così il tema della VI edizione di Biennale Democrazia, a Torino dal 27 al 31 marzo. Sono 133 gli incontri, animati da 251 relatori di tutto il mondo.
L'inaugurazione è affidata a Adriano Prosperi con la lectio magistralis su 'La visibilità dell'altro' seguita da uno spettacolo dedicato a 'I sommersi e i salvati' di Primo Levi nel centenario della nascita. Un altro spettacolo, ispirato a 'Le città invisibili' di Italo Calvino, chiude la manifestazione che quest'anno coinvolge le periferie col progetto 'Welcome Aurora' nell'omonimo quartiere.
"Il tema di quest'anno - dice la sindaca Chiara Appendino - è centrale per Torino, impegnata nel contrastare i fenomeni di marginalità sociale favorendo l'uscita degli invisibili dall'ombra". Quattro i filoni: Luci e ombre, La società della trasparenza, Legami invisibili, Dal tramonto all'alba.
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