ROMA - Un lungo salto indietro nel tempo fino al 298 dopo Cristo ed ecco che davanti agli occhi prende forma l'area di Castro Pretorio, nel cuore di Roma, dove l'imperatore Diocleziano diede inizio alla costruzione di quello che sarebbe diventato il più grande complesso termale del mondo.
A permettere questo "ritorno al passato" è la realtà virtuale dei visori che il Museo Nazionale Romano diretto da Daniela Porro offre al visitatore per scoprire le meraviglie archeologiche e artistiche del sito e la sua evoluzione. Il progetto nasce dalla collaborazione tra la struttura museale, che nelle Terme ha una delle sue quattro sedi, e l'Hotel St.
Regis Rome.
Nell'Aula Ottagona, uno dei magnifici edifici superstiti del complesso monumentale, un'installazione multimediale racconta le vicende dell'area. Piscine e vasche di acqua calda, palestre, biblioteche, giardini: questo era la spettacolare e grandiosa Spa dell' Urbe, il "palazzo del popolo" voluto da Diocleziano.
Nella metà del 1500 una parte del complesso diventò la Certosa di Santa Maria degli Angeli ad opera di Michelangelo, i grandi acquedotti furono utilizzati per rifornire le nuove fontane monumentali dell'età barocca. Nell'Ottocento la zona si trasformò nel quartiere elegante destinato alla nuova élite della capitale. Sul lato opposto di piazza della Repubblica venne costruito il Grand Hotel, oggi The St. Regis Rome, primo fra i grandi palazzi romani ad essere fornito di luce elettrica, che insieme agli altri edifici delimita ancora oggi il confine originale delle Terme.
Il progetto Castro Pretorio, presentato oggi, è stato curato da Filippo Cosmelli e Daniela Bianco, di IF Unique Art Experiences, con la consulenza dello staff scientifico delle Terme di Diocleziano: Anna De Santis, responsabile di sede, Carlotta Caruso e Claudio Borgognoni L'esperienza di realtà virtuale sarà fruibile dai visitatori del museo secondo orari prestabiliti e consultabili sul sito www.coopculture.it Le Terme di Diocleziano furono erette in soli otto anni, tra il 298 e il 306 d.C., nella zona tra i colli Viminale e Quirinale e si estendevano su una superficie di oltre 13 ettari.
Erano delimitate da un ampio recinto e da una grande esedra con gradinate, corrispondente all'attuale piazza della Repubblica.
Il complesso fu restaurato all'inizio del V secolo e rimase probabilmente in uso per pochi altri decenni. Dopo quasi mille anni di abbandono, nel 1561 Papa Pio IV decise di realizzare all'interno delle Terme una basilica con annessa certosa dedicata alla Madonna degli Angeli e alla memoria dei martiri cristiani che, secondo la leggenda, erano morti durante la costruzione delle Terme. Il progetto fu affidato a Michelangelo che, rispettando l'edificio antico, utilizzò il frigidarium e il tepidarium senza alterarne le caratteristiche e ideò il Chiostro grande. A partire dal 1575, con Gregorio XIII, le Grandi Aule delle terme furono trasformate in granai e depositi per l'olio. (ANSA).
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