TORINO - E' dedicata all'Archeologia Invisibile' la mostra aperta al Museo Egizio di Torino da domani al 6 gennaio 2020. Racconta la "biografia degli oggetti", applicando le nuove tecnologie allo studio dei reperti. Il progetto è del direttore del Museo Christian Greco e dell'egittologo Enrico Ferraris. "Il digitale, la realtà virtuale fanno parte del nostro quotidiano - dice Greco - e di come guardiamo al patrimonio. Grazie al dialogo tra le due dimensioni possiamo capire meglio gli oggetti e noi stessi".
L'Egizio collabora con istituzioni scientifiche in tutto il mondo, dal Mit di Boston al Cnr. Grazie a raggi X e Tac si studiano le mummie di Ka e Merit, senza danneggiarle. O indagare sulla composizione chimica delle pitture degli antichi Egizi e perfino ricostruire uno scavo in 3D. "La capacità di realizzare eventi espositivi - dice la presidente del Museo, Evelina Christillin - deriva dall'impulso dato all'attività di ricerca, con un sostegno economico stabile, frutto della nostra autonomia finanziaria".
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