AOSTA - "Lucio Fontana. La sua ombra lunga, quelle tracce non cancellate" è il titolo di una mostra dedicata all'artista italo-argentino che sarà allestita da 13 aprile al 22 settembre al Museo archeologico regionale di Aosta. Curata da Giovanni Granzotto e Leonardo Conti, l'esposizione si propone di "evidenziare, in un periodo compreso tra la fine degli anni '40 e il 1968, quelle tematiche che più hanno rappresentato un nuovo modo di concepire l'arte di Lucio Fontana, partendo da un corpus rilevante di circa trenta opere dell'artista, tra tele, ceramiche e carte".
La ricerca di Lucio Fontana "rappresenta, per molti aspetti, un vero e proprio incipit dell'arte contemporanea, un luogo imprescindibile che, secondo molteplici declinazioni, ha ispirato alcuni tra i linguaggi artistici più importanti - si legge nella presentazione - che dagli anni '50 del secolo scorso giungono sino a oggi". "In quest'ottica - prosegue - i curatori hanno identificato alcuni artisti (da Piero Manzoni a Giuseppe Santomaso) attraverso i quali costruire un percorso espositivo in grado di approfondire le significative linee di ricerca e i nuclei tematici in cui è possibile riconosce la lunga ombra di Fontana". Tema centrale della mostra è l'indagine di alcune tra le più rilevanti poetiche che, partendo da Lucio Fontana, possono rappresentarne una continuità di ricerca.
"L'arte di Lucio Fontana, in primo piano sulla scena internazionale, è al centro della proposta espositiva estiva 2019 - commenta l'assessore regionale ai beni culturali, Laurent Viérin - che mi auguro possa attrarre un pubblico sempre più attento e interessato alle iniziative culturali che arricchiscono l'offerta della Valle d'Aosta". (ANSA).