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La primavera nell’arte da Botticelli a Schiele

FIRENZE - Ecco 10 famosi dipinti che grandi artisti hanno dedicato alla stagione dei fiori, della luce e della rinascita:

 

"Primavera" di Botticelli - Simbolo del Rinascimento italiano, il famoso quadro di Botticelli affronta il tema della primavera dal punto di vista mitologico; al centro della tela risalta Venere, simbolo dell’amore: è una giovane e bellissima donna nel leggendario giardino delle Esperidi, tra aranci pieni di frutti e petali di fiori coloratissimi cosparsi sul prato. Zefiro, il vento di primavera, a destra del dipinto, rapisce la ninfa Clori che, dopo l’atto d’amore, rinasce come Flora: è lei, con un setoso abito floreale, la personificazione della primavera mentre sparge a terra i fiori che tiene nel suo grembo. Sopra la figura di Venere vola il figlio Cupido e alla sinistra danzano le Grazie, sue amiche e compagne con vestiti di veli leggerissimi. Chiude la scena Mercurio, con i suoi calzari alati, che scaccia via le nuvole per preservare un’eterna primavera. Il dipinto, realizzato da Sandro Botticelli nel 1482, è oggi conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze.

“Primavera” di Arcimboldo - L’artista che ha realizzato il dipinto nel 1573 è Giuseppe Arcimboldo, conosciuto come colui che dipinge con frutti e fiori. In quest’opera, esposta nella Real Academia de Bellas Artes de San Fernando a Madrid, l’esplosiva primavera è una donna composta da una grande varietà di fiori, con la testa rivolta verso sinistra Tutta la figura ha una composizione floreale: la pelle del viso e le labbra sono petali rosa, boccioli e corolle; i capelli sono un bouquet variopinto; gli occhi sono bacche; il collo è ornato da una collana di margherite e il corpo è ricoperto da una selva di foglie.

“Le déjeuner sur l’herbe” di Manet - “Colazione sull’erba” è una delle opere più famose e scandalistiche di Édouard Manet, realizzata tra il 1862 e il 1863 e oggi conservata al Musée d’Orsay di Parigi. Racconta di un perfetto e spensierato pomeriggio di primavera all’aria aperta di due uomini e due donne, una delle quali completamente nuda. Lo scandalo che suscitò il dipinto, infatti, nasceva dal fatto che la donna raffigurata non era una ninfa o un personaggio mitologico ma una parigina del tempo, forse una prostituta. Era impensabile all’epoca che una donna potesse sedere senza abiti accanto a due uomini, probabilmente due giovani studenti parigini o, come si seppe in seguito, il fratello e il futuro cognato del pittore. Nel dipinto il gruppo sta consumando la merenda su un manto erboso, in una radura costeggiata della Senna, a poca distanza da Parigi, presumibilmente presso l’île Saint-Ouen. La donna sullo sfondo, invece, è intenta a bagnarsi i piedi nella limpida acqua del ruscello mentre tutt’intorno si apre un bosco verdeggiante e frondoso in un insieme di colore e di luce.

“Primavera” di Boldini - L’opera realizzata nel 1873 da Giovanni Boldini, sensibile interprete della Belle Epoque, ritrae due persone sul prato davanti casa: l’uomo è sdraiato sull’erba e la donna è seduta mentre regge un ombrello per ripararsi dai raggi del sole; un cane bianco è seduto accanto all’uomo e sembra, anch’egli, godersi il tepore primaverile. I colori caldi e luminosi dei fiori e dell’erba trasportano lo spettatore nella scena, facendogli percepire quasi sulla pelle il tepore e la luce del sole che picchia contro il muro della casa.

“Dans la Prairie” di Monet - E’ una donna circondata dai colori dei fiori a vestire i panni della primavera in questa tela impressionista di Claude Monet, intitolata “Nell’erba”, dipinta nel 1876 e recentemente venduta all’asta da Christie’s di Londra per più di 12 milioni di euro. Nella tela Monet ritrae una dama distesa con ombrellino parasole, circondata dal verde intenso del prato che si confonde con quello degli arbusti. La modella è la sua prima moglie, Camille Doncieux, e il giardino dove siede intenta a leggere un libro è quello della loro abitazione nel piccolo villaggio di Argenteuil.

“The Small Meadow in Spring” di Sisley - Nel 1880 Alfred Sisley, pittore impressionista inglese, si trasferì dalla periferia di Parigi a Moret-sur-Loing, nella regione dell’Île-de-France, dove dipinse la tela “I piccoli prati in primavera”, oggi conservata alla National Gallery di Londra. Il dipinto raffigura il sentiero boscoso Chemin des Petits Prés, che correva lungo la riva sinistra della Senna, collegando i villaggi di Veneux e By. La ragazza è Jeanne, la figlia dell’artista, e appare come un’incarnazione della primavera.

“La Grande Jatte” di Seurat - Il titolo esatto è “Un dimanche après-midi à l’Île de la Grande Jatte” ed è tra le opere più famose del movimento pittorico del puntinismo francese, realizzata tra il 1884 e il 1886 da Georges-Pierre Seurat. La particolare tecnica usata dal pittore, cioè l’utilizzo dei puntini, conferisce morbidezza alle figure e luminosità all’atmosfera che le circonda. Nella tela l’autore descrive una bella domenica di sole su un prato dell’isolotto della Grande-Jatte, sulla Senna, presso Neully. L’affollamento delle persone sull’erba, alcune con il parasole e altre sdraiate con le braccia scoperte, documenta l’arrivo della stagione primaverile e la voglia dei gitanti di uscire di casa per godersi il caldo e l’aria buona. Il dipinto è conservato nell’Art Institute di Chicago.

“Apricot trees in bloom” di Van Gogh - Il colore è il protagonista dell’opera “Albicocchi in fiore”, realizzata nel 1888 da Vincent Van Gogh e conservata nell’omonimo museo di Amsterdam. Il tratto vigoroso ed energetico del pittore olandese si armonizza con la delicata bellezza degli alberi da frutto in fiore: egli rimase così colpito dalla soavità degli alberi, soprattutto dai bellissimi paesaggi bianchi e rosa della pittura giapponese, che dipinse altre 14 tele con alberi come soggetto. Oltre agli albicocchi, ritrasse anche mandorli e peschi in fiore, con pennellate dai colori luminosi e delicati, come omaggio impressionista alla primavera.

“Field of flowers” di Schiele - I colori vivaci e gioiosi di questi fiori di campo, dipinti nel 1910 da Egon Schiele, mostrano un concetto più emozionale che simbolico della primavera. Nonostante il pittore espressionista austriaco sia più conosciuto per i suoi ritratti e i disegni figurativi, nella sua breve vita realizzò anche numerose opere dedicate ai fiori e agli alberi. “Devo vedere cose nuove e investigarle”, dichiarò il pittore, “voglio vedere scoppiettanti alberi… la luce e il sole, godermi le valli bagnate e verdeggianti….voglio parlare ai fiori”.

“Le printemps” di Magritte - Sofisticata e surreale, la rappresentazione della primavera di René Magritte, realizzata nel 1965, è colma di simboli e illusioni. Il pittore usa elementi comuni e familiari per stravolgere la visione della realtà e andare oltre i confini dell’apparenza. La colomba in volo è un’immagine che ricorre spesso nel lavoro artistico di Magritte: il suo corpo è fatto di alberi e foglie, come un delicato arazzo che vola sopra un bosco fatto degli stessi alberi e foglie e su un nido, appoggiato sopra un basso muro di pietra. Le tre uova nel nido simboleggiano la fertilità della primavera, così come il cielo azzurro e le nuvole bianco-rosa rappresentano l’atmosfera inondata di calore e di luce della bella stagione.

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