MATERA - Fotografie di taglio antropologico in bianco e nero di una Basilicata scomparsa, tratte dall'archivio di Mario Cresci e di Mimmo Castellano, sculture lignee intagliate di Giuseppe e Giovanni Di Trani o ispirate alla preistoria, a rituali della tradizione locale o africana, di Gianfranco Lionetti, mappe e platee di agrimensori del '500 dell'Archivio di Stato di Matera e quelle planetarie del Centro di geodesia spaziale della città lucana, installazioni con le lezioni di geometria del poeta, scrittore e ingegnere Leonardo Sinisgalli: sono il filo conduttore della mostra, allestita presso la "Cava Paradiso", sul tema "Due Culture-Artefatti e Archivi". Resterà aperta fino al 7 giugno.
L'iniziativa, promossa dalla Fondazione "Matera-Basilicata 2019", rientra nel progetto "I-Dea"(Istituto Demo-Etno-Antropologico) per Matera capitale europea della cultura che esplora gli archivi e le collezioni della Basilicata da un punto di vista artistico.
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