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Turismo, sale la spesa degli stranieri in Italia e segna un + 6,5%

Perugia iStock. VIAGGIART

Il turismo italiano continua a far rombare i motori, anche se come si ripete spesso potrebbe mettere a segno ben altri record. Secondo l’indagine della Banca d’Italia sul turismo internazionale, nel 2018 la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è aumentata a un tasso sostenuto (6,5%) - raggiungendo quasi 42 miliardi di euro - sospinta dai turisti provenienti dall’Europa e dal Nord America.

La spesa dei viaggiatori italiani all’estero è cresciuta in modo meno marcato (3,8%). Il numero di visitatori che pernottano in Italia, il quinto paese più visitato del mondo, è cresciuto di circa 4 milioni rispetto al 2017. Decisamente meno forte è stato invece l'aumento dei visitatori stranieri in Germania e soprattutto in Spagna, il secondo paese al mondo per numero di arrivi, dopo la Francia.

Secondo la bilancia dei pagamenti, in Italia le entrate per viaggi internazionali hanno raggiunto nel 2018 i 41,7 miliardi, pari al 40% delle esportazioni di servizi e a circa il 7 per cento di quelle complessive di beni e servizi; le spese per viaggi all’estero hanno assommato a 25,5 miliardi, rappresentando un quarto delle importazioni di servizi e il 5% di quelle totali. Il saldo dei viaggi è strutturalmente positivo: ha raggiunto i 16,2 miliardi di euro nel 2018, contribuendo per oltre un terzo al saldo del conto corrente (44,0 miliardi, 0,9 per cento del Pil da 0,8 nel 2017).

L'espansione del comparto turistico è in atto dalla fine della crisi finanziaria internazionale: valutate a prezzi correnti, nel 2018 le entrate per viaggi internazionali sono state superiori di quasi la metà rispetto al 2009, le uscite di circa un quarto.

Nel 2018 le entrate mondiali da turismo internazionale secondo l’indagine di Bankitalia sono state pari a 1.226 miliardi di euro, in aumento del 2,9% rispetto al 2017. La quota di mercato dell’Italia, il sesto paese al mondo per entrate da turismo internazionale, si è leggermente ampliata (insieme a quella della Francia). La quota mondiale degli altri principali paesi europei, Spagna, Germania e Regno Unito, è invece rimasta sostanzialmente stabile; quella degli Stati Uniti si è contratta anche per effetto del deprezzamento del dollaro. Alla positiva dinamica delle entrate turistiche dell’Italia nel 2018 ha contribuito l’aumento della spesa dei viaggiatori provenienti dalla Germania, dalla Francia e soprattutto dal Regno Unito, paesi da cui deriva oltre un terzo delle entrate, oltre che dagli Stati Uniti, il maggior importatore di servizi turistici dall’Italia esterno all’Unione Europea.

Si sono invece contratte le entrate riconducibili ai viaggiatori asiatici, la cui quota sulle entrate dell’Italia rimane ancora piuttosto limitata.  Quanto alle motivazioni del viaggio, è cresciuta la spesa dei turisti per motivi personali, in particolare per vacanze, e, in misura minore, quella per viaggi d’affari. La crescita delle entrate è stata guidata dalle vacanze balneari mentre la spesa per vacanze culturali o in città d’arte, la tipologia più diffusa tra gli stranieri in Italia, è aumentata in modo marginale.

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