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Viaggio nelle viscere di Ercolano

Un suggestivo percorso lungo i cunicoli alla scoperta del Teatro Lapillo, l’antico accesso agli scavi di Ercolano utilizzato dai viaggiatori del Grand Tour nel Settecento. Questo l’originale contributo del Parco Archeologico di Ercolano disponibile sul canale YouTube del MiBACT, dove dall’inizio dell’emergenza coronavirus i musei, i parchi archeologici e gli istituti autonomi statali stanno fornendo contributi audiovisivi di ogni genere per permettere alle persone di continuare a godere del patrimonio culturale nazionale.
Scoperto nel 1710 da un contadino di Resina, Ambrogio Nocerino, nel corso dello scavo di un pozzo per irrigare il suo orto, il teatro rivelò subito i tesori che conservava: marmi preziosi immediatamente acquistati da un artigiano impiegato nella realizzazione della splendida villa del principe d’Elbeuf a Garnitello di Portici. Il principe, consapevole della collocazione dell’antica Ercolano nota sin dal XVI secolo, intraprese subito gli scavi che si sviluppano tutt’oggi a 25 metri al di sotto del livello stradale, un affasciante reticolo di cunicoli che a lungo costituì l’accesso ai resti della città romana per i viaggiatori dell’epoca e che oggi vengono ripercorsi in un video di grande fascino.
(ITALPRESS).

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