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Frontiere Ue aperte a metà, a soffrire sarà il turismo

La riapertura parziale delle frontiere dell'Unione europea, a partire dall'1 luglio potrebbe danneggiare alcuni settori economici del nostro Paese, a cominciare dal Turismo.

Secondo una stima di Coldiretti la perdita per il comparto sarebbe di 1,8 miliardi di euro. A pesare soprattutto la mancata riapertura agli Stati Uniti. Gli americani sono i viaggiatori stranieri extra Ue più presenti in Italia.

Una circostanza confermata anche dal presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, che in una intervista al Corriere della Sera parla di quest'estate anomala per il settore turistico e di quanto sta pesando l'assenza degli stranieri: "Per ora arrivano da dove si può venire in macchina: in particolare, Germania, Austria e Svizzera. Un afflusso limitato di cui beneficia soprattutto il Nord. Per il resto pesa l'assenza di turismo dagli Stati Uniti e dal Regno Unito e si vive alla giornata". Chi si muove sono gli italiani "e spesso in giornata", "l'italiano per fortuna non ha più paura", ma "un americano che viene in Italia per una volta nella vita è naturale che spenda di più di un italiano che magari viene a Roma per l'ennesima volta".

I viaggiatori provenienti dagli Usa sono i turisti extracomunitari più affezionati all'Italia con 12,4 milioni di pernottamenti durante l'estate, secondo i dati di Bankitalia relativi al terzo trimestre del 2019.

"Una perdita importante - sottolinea la Coldiretti - che si somma a quelle dei viaggiatori provenienti dalla Russia".

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