Un mese di luglio senza stranieri in vacanza in Italia è costato oltre 3 miliardi al sistema turistico nazionale per le mancate spese nell’alloggio e nell’alimentazione, ma anche in settori come trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. È quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sugli effetti dell'obbligo di quarantena reso necessario dall'aggravarsi della situazione a livello mondiale con il record di 16 milioni di contagi e della diffidenza dei cittadini provenienti da Paesi dell’Unione Europea nonostante l’apertura delle frontiere. Lo scorso anno in Italia - secondo uno studio di Coldiretti su dati di Bankitalia - ci sono stati oltre 8 milioni di cittadini stranieri che hanno pernottato a luglio in Italia che quest’anno con la diffusione del coronavirus sono stati praticamente azzerati dalle preoccupazioni e dai vincoli resi necessari per affrontate l’emergenza coronavirus. L’estate senza turisti stranieri impatta sull’intero indotto turistico a partire dall’alimentazione che in Italia secondo la Coldiretti pesa circa 1/3 dell’intero budget delle vacanze dei turisti per i pasti nei ristoranti fino ai gelati ma anche per l’acquisto di souvenir. Ai danni diretti si aggiungono quelli indiretti perché viene a mancare l’effetto promozionale sui prodotti Made in Italy all’estero con i turisti stranieri che continuano a ricercali una volta tornati nei paesi di origine determinando una spinta all’export nazionale.
"L’Italia infatti è leader mondiale incontrastato nel turismo enogastronomico - continua la Coldiretti - grazie al primato dell’agricoltura più green d’Europa con 304 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche e la più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie con Campagna Amica". Il gap provocato dall’assenza di turisti stranieri non è stato compensato dai 13,5 milioni di italiani che hanno deciso di andare in vacanza a luglio, in pesante calo del 23% rispetto allo scorso anno a causa delle incertezze, paure e difficoltà economiche, secondo l’analisi Coldiretti/Ixè. Le vacanze 2020 registrano comunque una netta preferenza degli italiani verso le mete nazionali, per il desiderio di sostenere il turismo nazionale ma anche per i limiti e le incertezze ancora presenti per le mete estere più gettonate a partire dagli Stati Uniti ma anche all’interno dei confini europei. "La maggioranza degli italiani in viaggio - continua la Coldiretti - ha scelto di riaprire le seconde case di proprietà, o di alloggiare in quelle di parenti e amici o in affitto, ma nella classifica delle preferenze ci sono nell’ordine anche campeggi con i camper molto gettonati mentre sono in sofferenza gli alberghi. Segnali positivi ci sono sicuramente per le oltre 24 mila aziende agrituristiche italiane che, spesso situate in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza secondo Terranostra e Campagna Amica".
(ITALPRESS).
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