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Astoi “Eliminare il divieto di spostamenti verso mete extra Schengen”

ROMA (ITALPRESS) – Astoi Confindustria Viaggi rinnova la richiesta al Governo di eliminare il divieto di spostamento verso i Paesi dell’elenco E (mete extra Schengen). “I Paesi membri, nella loro quasi totalità, adottano criteri che consentono comunque ai cittadini di viaggiare verso mete extra UE/Schengen di interesse turistico. Le modalità adottate dagli altri Paesi europei

ROMA (ITALPRESS) - Astoi Confindustria Viaggi rinnova la richiesta al Governo di eliminare il divieto di spostamento verso i Paesi dell’elenco E (mete extra Schengen). "I Paesi membri, nella loro quasi totalità, adottano criteri che consentono comunque ai cittadini di viaggiare verso mete extra UE/Schengen di interesse turistico. Le modalità adottate dagli altri Paesi europei che, a differenza dell’Italia, non pongono divieti tout court, sono perfettamente in linea con la necessità di garantire gli spostamenti in sicurezza: l’adozione del green pass europeo, le campagne di vaccinazione che hanno raggiunto gran parte della popolazione e l’ingresso in tutti i Paesi del mondo consentito esclusivamente con la presentazione di un test negativo hanno portato gli altri Paesi membri ad evolvere la propria posizione in base al mutato scenario", osserva Astoi.
"Dall’inizio della pandemia il comparto del turismo organizzato ha perso l’85% del fatturato. Le mete extra-Schengen nel nostro Paese sono chiuse per decreto da ben 17 mesi ma, come sappiamo, gli italiani le raggiungono ugualmente violando le disposizioni del decreto e partendo senza alcun controllo sia da aeroporti italiani sia da aeroporti di altri paesi europei. Lasciare inalterato l’attuale quadro normativo - sottolinea Asdtoi - da un lato comporta un danno economico insostenibile a carico di aziende italiane, dall’altro significa avvantaggiare i competitor europei e internazionali che possono operare sul mercato italiano. Chiediamo il perchè di questa diversità dell’Italia dagli altri paesi europei. Auspichiamo che il Governo italiano si allinei quanto prima a tutti gli altri principali paesi europei, altrimenti assisteremo presto alla chiusura di migliaia di imprese, alla perdita di migliaia di posti di lavoro e alla dispersione di importanti professionalità causate da un divieto che non ha più alcuna ragion d’essere", conclude Astoi.
(ITALPRESS).

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