Messina

Sabato 14 Giugno 2025

Dennis Quaid controcorrente al Tao Film Fest: «Trump ha l’America nel cuore»

Dennis Quaid, ovvero uno spazio sospeso fra il Texas, Hollywood, la Casa Bianca e la Bibbia. L’attore di Far from Heaven e The Day After Tomorrow, ex presidente sullo schermo, musicista modesto, regista per una parentesi, lettore instancabile, occasionale divoratore di teste di gamberi ed eterno curioso, è stato il protagonista di ieri al TFF, dove ha ricevuto il Taormina International Award e si è raccontato con la schiettezza di chi ha vissuto molte vite, dentro e fuori dallo schermo. «Volevo fare il veterinario», confessa sorridendo. «Non sapevo nemmeno cosa fosse davvero la recitazione. Poi all’Università di Houston ho incontrato una professoressa, Cecil Pickett, e dopo una settimana sapevo cosa volevo fare. Un dono per un ragazzo». Cresciuto in Texas, lontano da Hollywood, ricorda: «Ero geloso dei ragazzi di New York o della California, credevo fossero avvantaggiati. Ma poi ho capito che conoscere l’America vera mi dava qualcosa in più». Oggi che tutti inseguono la performance, lui fa l’elogio del fallimento: «È una benedizione, soprattutto negli anni della formazione. Se hai paura di fallire, non rischi. E senza rischio, non crei nulla». Per lui, la recitazione è tecnica e disciplina: «Prima devi ascoltare, osservare, costruire il personaggio da quello che dice, fa, da cosa dicono gli altri; poi devi dimenticare tutto e vivere la scena». Svela anche un segreto: «Leggere la Bibbia ti cambia la vita. A vent’anni ti parla del coraggio, a quaranta della colpa, a sessanta della redenzione». Non ha esitazioni nel dichiarare il proprio sostegno a Trump: «Trump ha l’America nel cuore, la storia lo dimostrerà, porterà a un mondo più pacifico. Ha cercato di ridare dignità ai lavoratori. La Cina nazione in via di sviluppo? Una barzelletta. La vostra Meloni? È meravigliosa e abile». A proposito di presidenti, per lui interpretare Ronald Reagan «è stata una delle sfide più complesse, c’è stato chi ha cercato di “cancellarmi”. Volevo interpretare l’uomo, non l’icona. Reagan era un attore, ma si sentiva insicuro e quell’inadeguatezza l’ho provata anch’io quando ho sposato Meg Ryan. Ho lavorato un anno sul personaggio, perfino sul suo sorriso particolare, segnato da un incidente da bambino che aveva toccato i nervi». Prima del cinema, c’è stata la musica: «La mia prima chitarra a 12 anni, poi ho continuato per impressionare le ragazze. Non ero un gran chitarrista, così ho iniziato a scrivere canzoni». Sul film The Substance: «Spero di lavorare ancora con la regista, Coralie Fargeat». E sul nuovo progetto, Sovereign: «Una storia intensa che parla del bisogno di empatia». Quaid non ha mai ricevuto una nomination all’Oscar: «Non mi importa, disse il ragazzo che non ha mai vinto un Oscar», scherza. «Certo, fa piacere ma la vera soddisfazione è quando, dopo una giornata disastrosa, giri quella scena. Quando tutto funziona, quando crei qualcosa dal nulla». Anche suo figlio è attore, e qualcuno l’ha definito un “nepo baby”. Lui sorride: “Il figlio del fabbro spesso diventa fabbro. Perché dovrebbe essere diverso? Jack ha talento, e ne sono fiero”. Poi di corsa sull’Etna per giocare a golf con l’anti trumpiano Michael Douglas.

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