Esplode nella Rete la rabbia per lo spot del ministero dell'Istruzione, "Porta a scuola i tuoi sogni", che i naviganti hanno scoperto essere stato girato in una scuola privata tedesca, la Deutsche Schule di Milano.
Un minuto di filmato, che solo sul canale Youtube del Miur ha superato le 15 mila visualizzazioni, in cui la voce fuori campo del cantautore-professore Roberto Vecchioni spiega il valore dell'istruzione pubblica, pur nelle differenze: una volta c'erano il "gessetto e la lavagna", oggi "ebook e supporti digitali".
Si scatenano in Rete e sui social network le reazioni degli utenti. "Lavagne elettroniche? Ebook? Ma chi li ha visti mai dentro una scuola", dice MaiaGlor su Youtube. "Ai miei tempi a scuola c'era il gesso, ora lo portano gli insegnanti da casa", cinguetta Martin Rance su Twitter. Anche su questo social network la "gaffe" impazza; anche se, seguendo l'hastag della campagna ministeriale #portaascuolaituoisogni, compaiono anche commenti positivi sullo spot.
Il popolo di Internet se la prende anche con Vecchioni. "Ma come può prestare la voce a questo spot per la scuola pubblica, quando lo Stato sta smantellando la scuola e tutto il sociale?". Tra i commenti c'é anche quello di un giovane che frequenta la scuola tedesca di Milano che ha ospitato le riprese. "Pur essendo una scuola privata - tiene a precisare - di sicuro non abbiamo 20 iPad nelle aule di fisica e nemmeno dei Mac nelle aule di biologia, è già tanto se abbiamo un proiettore per aula. E in classe scriviamo alla lavagna con i gessetti".
"Il Miur osa fare questa ridicola propaganda?", domanda un navigante, ricordando che in Italia gran parte degli edifici scolastici non è a norma e insistendo sulla cronica mancanza di fondi. "Fare uno spot sull'istruzione pubblica italiana con una scuola privata tedesca è come cercare di convincere i bambini africani che il cibo fa schifo, mostrandogli i corpi grassi degli americani", è invece il commento sarcastico di un altro utente.
"Polemiche prive di fondamento", replica il ministero dell'Istruzione. Il Miur, spiegano da Viale Trastevere, ha affidato la realizzazione pratica dello spot ad un curatore che ha scelto autonomamente i luoghi, la colonna sonora e le persone, compresa la partecipazione di Roberto Vecchioni. Curatore che ha presentato il prodotto finito al ministero che ha dato un giudizio positivo sul prodotto finale, del quale a Viale Trastevere non conoscevano alcun dettaglio fino ad oggi.
Rispetto al fatto che la scuola dove è stato girato lo spot sia un istituto privato, viene fatto notare che il video racconta la scuola italiana nel suo complesso che è composta da scuola pubblica e dalla privata parificata, tanto che è cambiato il nome stesso del ministero che non si chiama più "pubblica istruzione" ma "dell'istruzione". "Polemiche prive di ogni fondamento", quindi, anche perché, viene fatto infine rilevare, il "video nei contenuti è equilibrato".