Lunedì 23 Dicembre 2024

Essere gay in Usa negli anni '70, identità sessuale e pregiudizi nel film "Uncle Frank"

C'è una doppia chiave autobiografica, legata ai padri del regista e del protagonista nella storia di identità sessuale, pregiudizi e inclusione di Uncle Frank, il film di Alan Ball (premio Oscar per la sceneggiatura di American beauty e showrunner di serie come Six feet Under e True Blood) con Paul Bettany, Sophia Lillis, Peter Macdissi, Steve Zahn e Margo Martindale al debutto su Amazon Prime Video il 25 novembre. Il racconto è ambientato negli Usa d'inizio anni '70 ma ripropone un conflitto molto attuale nell'America disegnata da Trump, fra due visioni opposte della vita e della società. "E' un caso che il film esca adesso, ma non poteva esserci momento migliore - spiega all'ANSA via streaming Alan Ball - Raccontiamo due fronti di persone che hanno idee molto diverse su come si debba vivere e che si vengono incontro attraverso un processo di 'guarigione' reciproca. Qualcosa che con i risultati delle elezioni e il nuovo Presidente spero inizi ad avvenire negli Stati Uniti". Al centro della storia c'è Frank (Bettany), professore universitario a New York, che nasconde alla sua famiglia, originaria del sud Carolina, di essere gay e di avere da anni un compagno, Walid detto "Wally" (Macdissi). La notizia della morte del padre, porta però Frank ad affrontare la famiglia e un passato traumatico, grazie anche al supporto della nipote Beth (Lillis), da poco studentessa a New York. Bettany, che ritroveremo a gennaio anche su Disney+ nella serie sitcom/fantasy Marvel Wandavision, ha voluto interpretare Uncle Frank "innanzitutto per mio padre, che ha vissuto per molto tempo come gay non dichiarato - racconta-. A 63 anni aveva fatto coming out, ma era cattolico, verso la fine della sua vita, decise di tornare a nascondersi". Con questo personaggio "mi sono chiesto cosa sarebbe successo se mio padre si fosse concesso di vivere liberamente, senza farsi schiacciare dalla vergogna che provava". Anche per Ball la storia ha un origine famigliare: "Trent'anni fa ho detto a mia madre di essere gay e lei mi ha sorpreso dicendomi di aver sempre pensato che lo fosse anche mio padre". Da lì "è nata idea del film". (ANSA)

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