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Scafisti, il "trucco" della nave madre: migranti vicino a Lampedusa lasciati su una barca più piccola - Video

E' arrivato al porto di Licata il peschereccio intercettato dalla guardia di finanza al largo di Lampedusa che trasportava un gruppo di 81 migranti trasbordati su un barchino e poi sbarcati sull'isola delle Pelagie.

I 7 membri dell'equipaggio, sei di nazionalità egiziana ed un tunisino, sono stati fermati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La "nave madre" è stata scortata in porto dalle motovedette del reparto operativo aeronavale delle fiamme gialle; ad attenderla a terra i militari del nucleo Pef di Agrigento e del Gico di Palermo.

L'indagine condotta dalla Procura di Agrigento, che ha portato al fermo di 9 persone accusate di traffico di uomini, nasce da una operazione del dispositivo interforze dell'Agenzia Europea Frontex, della Guardia di Finanza, delle Capitanerie di Porto e della missione Eunavformed.

Un aereo, ieri, ha documentato, a circa 60 miglia a sud dell'isola di Lampedusa, il trasbordo di un gruppo di migranti da un motopesca su di una imbarcazione più piccola. Dopo il trasbordo, la nave madre si è allontanata puntando verso la Libia.

Il Reparto Operativo Aeronavale di Palermo ha continuato a tenere sotto controllo le due imbarcazioni, mentre il Pattugliatore Veloce PV 4 Avallone della Guardia di Finanza monitorava il motopeschereccio in allontanamento verso la Libia, la vedetta V.808 della Guardia di Finanza e la motovedetta CP312 della Capitaneria di Porto sorvegliavano il natante carico di migranti.

Quando il barchino è entrato in acque italiane i militari sono saliti a bordo trovando 7 persone di equipaggio, sei di nazionalità egiziana ed un tunisino e 81 profughi, di cui 75 uomini, 3 donne e 3 minori, di presunta nazionalità libica, tunisina, algerina, marocchina e bengalese.

Giunti in porto, i migranti sono stati trasferiti all'hot spot di Lampedusa. 

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