Dopo anni di silenzio i commercianti del quartiere Borgo Vecchio di Palermo si sono ribellati al racket e hanno denunciato gli estortori mafiosi: 20 tra boss, gregari ed esattori del clan sono stati fermati dai carabinieri.
Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, ai furti e alla ricettazione, tentato omicidio aggravato, estorsioni e danneggiamenti.
Oltre 20 le estorsioni accertate nel corso dell'indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia guidata dal Procuratore Francesco Lo Voi, 13 delle quali scoperte grazie alle denunce spontanee delle vittime.
In 5 casi, invece, i commercianti hanno ammesso di pagare dopo essere stati convocati dagli inquirenti. Un risultato straordinario in un quartiere in cui la paura consente a Cosa nostra di controllare capillarmente le attività commerciali. L'indagine che ha portato ai fermi è la prosecuzione di inchieste passate sul mandamento mafioso di Porta Nuova e, in particolare, sulla famiglia mafiosa di Borgo Vecchio.
1 Commento
Pippo
14/10/2020 15:46
Molto brave queste persone che hanno , ancora ,fiducia nelle nostre sacrosante istituzioni,che denunciano questi sia dicendo mafiosi,che si attaccano a piccoli propietari i quali danno lavoro a della povera gente per sfamare i loro figli. Per colpa di questi farabutti il turismo di Italiani e stranieri,in Sicilia,non può esistere: Sono loro che non devono "esistere"......