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Draghi in conferenza stampa: "Scuola riapre fino alla prima media"

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio.

"Riapertura della scuola fino alla prima media". Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa.

La volontà complessiva era che, se ci fosse stato uno spazio, lo avremmo utilizzato per le scuole fino alla prima media", sottolinea Draghi. "Le evidenze scientifiche mostrano che le scuole sono un punto di contagio molto limitato solo in presenza delle altre restrizioni". "Noi per primi abbiamo proposto", ha risposto così il presidente del Consiglio sul tema delle restrizioni all'export di vaccini nei Paesi extra-Ue. "Ora purtroppo è un tema all'attenzione di tutti".

Sugli Usa e Biden

"L'intervento di Biden è stato molto importante, ha veramente portato aria nuova, fresca nei rapporti Stati Uniti-Ue".  "Biden ha riaffermato che il pilastro della politica estera americana è l'Ue. Un tempo si diceva gli Usa guardano all'est, all'Asia, era in posizione equidistante. Oggi no, c'è un solo alleato fondamentale ed è l'Ue". Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa.

Sui vaccini e su alcuni contratti

"Mi riservo di esaminare la parte giuridica degli ultimi contratti. Confermo quanto detto: c'è in gioco la salute, la vita e la morte, bisogna cercare il coordinamento europeo e se non si vede la soluzione bisogna cercare altre strade. Io però starei attento a fare certi contratti". E ancora: "Il governo intende intervenire: non va bene che operatori sanitari non vaccinati siano a contatto con malati. La ministra Cartabia sta prendendo un provvedimento a riguardo". Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa. "Il criterio enunciato dalla Commissione è in parte una modifica del criterio precedente. Prima l'unico requisito per lo stop all'export di un certo vaccino era il non rispetto del contratto da parte di una società. Ieri la commissione ha allargato il criterio introducendo le parole proporzionalità e reciprocità. Conta anche cosa fa il Paese verso cui un vaccino è diretto, ovvero se consente o meno le esportazioni. La proporzionalità e un criterio più sottile, riguarda la spedizione di vaccini verso un Paese che ha una percentuale già alta di vaccinati". Sul blocco dei vaccini in Regno Unito Draghi ha poi aggiunto: «Il blocco va attuato soprattutto verso società che non rispettano i patti. Il blocco totale» di esportazione dei vaccini verso il Regno Unito «interromperebbe la produzione del vaccino, oltre a innescare una tensione politica. Non ci dobbiamo assolutamente arrivare e non ci arriveremo».

Manovre economiche e occupazione

«Si pensa che lo scostamento di bilancio debba essere alla data della presentazione del Def, quindi a metà aprile. Non annunciamo i numeri per vedere l'effetto che fa, si vede quali e quanti sono i bisogni e da questo emerge lo scostamento necessario - ha detto ancora il premier Draghi - La composizione» dell’intervento pubblico «è essenziale. Proprio per la disponibilità di mezzi che l’Ue ha e i singoli Paesi hanno e che non durerà per sempre, è essenziale che i fondi vengano impiegati in un modo che costruisca il nostro futuro. E’ ancora necessario sostenere individui, famiglie, imprese che hanno chiuso. Man mano, speriamo, ci sposteremo sempre più verso uno stimolo che andrà verso gli investimenti. A un certo punto bisogna creare posti di lavoro perché ci sarà un aumento della disoccupazione». «L'assegno unico partirà l’1 luglio e sarà di 250 euro al mese con maggiorazione per i disabili». «Il passo fondamenta per il futuro del post pandemia con gli investimenti e anche prima di essi è fare una politica economica ben disegnata per i prossimi 6 mesi, occorre tenere una politica fiscale espansiva per i prossimi mesi in tutti i paesi europei , si vede in Germania, Francia, il punto è vedere se si riuscirà a fare abbastanza. Il pericolo è fare troppo poco».

 

 

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