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A nuoto da Ventimiglia a Trieste senza una gamba, l'incredibile tentativo di Salvatore Cimmino

Prenderà il via l’8 maggio alle ore 9 dalla spiaggia di Ventimiglia il “Giro d’Italia a nuoto 2021, per i diritti delle persone con disabilità” nell’ambito del progetto “A nuoto nei mari del globo, per un mondo senza barriere e senza frontiere”. Quasi 400 chilometri. Tra Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Marche, Emilia-Romagna, Veneto e Friuli. La più lunga Palermo-Ustica, di 67. Protagonista dell’iniziativa un’icona dei diritti delle persone con disabilità, non  nuovo a imprese del genere: Salvatore Cimmino.

Nuotatore campano, classe 1964, a soli 15 anni fu colpito da un terribile osteosarcoma. Per salvarsi la vita fu costretto all’amputazione della gamba a metà del femore. All’età di 41 anni, dopo innumerevoli problemi fisiologici, sotto consiglio medico Salvatore comincia a nuotare, senza essere mai stato in acqua prima di allora. Dopo otto mesi compie la sua prima traversata senza l’ausilio di protesi performanti, Capri-Sorrento di 22 chilometri.

Subito dopo inizia il suo “sciopero nuotando” per attirare attenzione sui problemi del mondo della disabilità.
Nel 2007 organizza il primo “Giro d'Italia a nuoto”, dieci tappe ognuna di 15-17 chilometri circa, da Genova a Trieste. Nel 2009 è nuovamente testimonial per “Il Giro d'Europa a nuoto”, 6 tappe fino a 40 chilometri tra cui lo Stretto di Messina, lo Stretto di Gibilterra, lo stretto di Oresund e il Canale della Manica, dove detiene il record italiano di tutti i tempi.

Nel 2010 comincia il tour “A nuoto nei mari del globo – Per un mondo senza barriere e senza frontiere”, una nuova sfida per conquistare i mari dell’intero pianeta. Ora la nuova sfida sostenuta dall’Associazione Luca Coscioni, attiva a livello internazionale a tutela del diritto alla Scienza e alla Salute.

L’obiettivo è ambizioso, ovvero ricordare al Mondo che oggi la disabilità, grazie alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, non è più un fatto privato, a carico dei singoli, ma è finalmente diventato (o per lo meno dovrebbe) una realtà di cui è necessario che la collettività tutta si faccia carico", dichiara Salvatore Cimmino.

"Questa interpretazione – ritengo rivoluzionaria – sposta l’attenzione dalle condizioni della persona alle condizioni del mondo di cui fa parte, per rilevare e combattere la presenza di barriere che ne impediscono la partecipazione sociale. Partendo dal fatto che la Convenzione in Italia e nel mondo non ha solo un mero valore culturale, bensì prima di tutto un valore giuridico ne deriva che, nella misura in cui la disabilità è imputabile a barriere comportamentali e sociali, i Governi sono tenuti ad intervenire in misura maggiore rispetto al passato attraverso un sistema legislativo che preveda come fine l’indipendenza della persona con disabilità, fondamentale per un processo reale di integrazione", conclude il nuotatore.

Questa iniziativa di Salvatore Cimmino restituisce un’immagine forte: laddove non ci sono barriere, tutti possono compiere grandi imprese", spiega Rocco Berardo, avvocato e coordinatore delle iniziative sulla disabilità dell’Associazione Luca Coscioni.

"Come Associazione Luca Coscioni sosteniamo il suo giro d’Italia a Nuoto perché possano essere conosciuti i problemi di mobilità e di inclusione che milioni di italiani vivono a cause di barriere architettoniche, digitali, culturali. Chiediamo, a fianco di Salvatore Cimmino, che tutti i Comuni semplicemente rispettino le leggi esistenti a partire dall’adozione dei Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche e alle regioni di adottare provvedimenti per incentivare i Comuni alla realizzazione di questi piani. In Italia ci sono secondo gli ultimi dati Istat 3,1 milioni di persone che solitamente vivono con problemi di indipendenza e che, per mancanza di norme e politiche adeguate, spesso si trovano costrette a un lockdown permanente”.

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