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Controlli Nas su ambulanze negli ospedali siciliani, un sequestro al Papardo di Messina

Sottoposte a sequestro penale dal Nas di Palermo due ambulanze riconducibili ad altrettante associazioni di soccorso sanitario, poiché utilizzate in assenza della prescritta autorizzazione. A bordo di uno dei due veicoli, inoltre, erano presenti estintori non revisionati. I legali responsabili sono stati denunciati. Il valore degli automezzi in sequestro ammonta a complessivi 180 mila euro.

Il Nas, inoltre, presso un’associazione di soccorso di Alcamo, ha proceduto al sequestro penale di 9 bombole di ossigeno medicinale scadute di validità rinvenute a bordo di 3 diverse ambulanze. Il legale responsabile dell’associazione è stato inoltre deferito per la detenzione di 6 estintori non revisionati.

A Caltagirone analogo intervento del Nas di Catania nell’area antistante l’ospedale civile, dove sono stati sequestrati tre automezzi ad uso sanitario riconducibili ad associazioni private - operanti con personale dipendente in regime di volontariato - che si rendevano disponibili anche al trasporto di infermi per fini di lucro. Gli esiti riscontrati dai carabinieri hanno evidenziato mezzi di trasporto mantenuti in condizioni di degrado, in assenza di autorizzazione sanitaria ed equipaggiati con estintori antincendio scaduti di validità. Inoltre, al fine di eludere possibili controlli, alcuni operatori di bordo lasciavano i mezzi in sosta in luoghi distanti dall’ospedale, mentre 'reclutavano' gli utenti.

Sopralluoghi del Nas svolti nelle aree antistanti gli ospedali «Cannizzaro» di Catania e «Papardo» di Messina con il sequestro penale di due autoambulanze di associazioni private, entrambe risultate prive di autorizzazione sanitaria e dei requisiti, sebbene avessero appena concluso il trasporto di pazienti presso i presidi sanitari.

Il Nas di Ragusa, invece, nell’ambito dei controlli è emerso che un autista e una infermiera, impegnati in servizio con l’ambulanza in assegnazione alla postazione del Pronto soccorso sanitario 118 del comune di Floridia, non erano stati sottoposti alla vaccinazione Covid.

A LIVELLO NAZIONALE

Su un totale di 1.297 ambulanze impiegate nei servizi di emergenza - urgenza sanitaria e nel trasporto di infermi, a livello nazionale in questo periodo di Covid, 160 mezzi, oltre il 10%, sono risultate al di sotto degli standard di sicurezza e igiene richiesti. E’ quanto emerge da una campagna di verifiche effettuata dai Carabinieri del Nas sui veicoli impiegati nel trasporto e soccorso sanitario. Sono state contestate 52 violazioni penali e 113 amministrative in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, mancanza di idonee procedure di pulizia e sanificazione dei mezzi sanitari, presenza di parti arrugginite e incrostate, impiego di mezzi privi di autorizzazioni e requisiti per svolgere adeguatamente il trasporto di malati.

Ventinove violazioni sono riconducibili alla mancata adozione dei sistemi di prevenzione incendi e di revisione degli estintori, mentre ulteriori 20 riguardano la detenzione, a bordo dei mezzi o come scorte di magazzino, di farmaci, bombole di ossigeno e dispositivi medici scaduti di validità. Nel corso dei controlli sono state infatti sequestrate 154 confezioni di farmaci, tra antidolorifici e anestetici, e 38 bombole di ossigeno medicinale tutti scaduti di validità; medesima motivazione ha determinato il vincolo di 464 dispositivi medici (ago-cannule, maschere per anestesia e per ossigeno, sondini e deflussori), altrettanto importanti per un immediato primo soccorso o trattamento sul mezzo di pazienti bisognosi.

Tra gli episodi più eclatanti, sono state rilevate dai Carabinieri dei Nas tecniche elusive per evitare il controllo delle ambulanze irregolarmente adibite al trasporto di infermi nonché ventilatori polmonari collegatori a bombole contenenti ossigeno medicinale con data di scadenza superata addirittura dal luglio 2018. Da ultimo, gli accertamenti hanno evidenziato personale infermieristico e di ausilio, impiegati a bordo di ambulanze di emergenza-urgenza, privi di abilitazione e di corsi basici di primo intervento, in altri casi invece ancora non sottoposto alla vaccinazione anti-COVID.
Proprio a causa di gravi carenze igienico-gestionali e di impiego di mezzi non idonei alle attività sanitarie, sono stati eseguiti provvedimenti di sospensione dell’attività con divieto d’uso di 9 ambulanze appartenenti ad aziende private operanti nel settore, per un valore di 500 mila euro.

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