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Natale in carcere, a Trani la messa celebrata da monsignor Leonardo D'Ascenzo

Detenuti e agenti di Polizia penitenziaria insieme nel tradizionale appuntamento festivo

La messa di Natale nel carcere di Trani è la ripetizione non di una tradizione, ma di una vicinanza. L'arcivescovo di Trani, monsignor Leonardo D'Ascenzo, che l'ha celebrata stamani davanti ad un'assemblea formata da detenuti e agenti della Polizia penitenziaria, nel suo messaggio augurale alla comunità diocesana aveva parlato di vicinanza agli ultimi, e tale auspicio si è rafforzato con una presenza che si è rinnovata, facendo del presule un amico dei reclusi, una persona di cui possono fidarsi.

Una fiducia che si rafforza, a maggior ragione, all'indomani di alcuni episodi e notizie di cronaca che hanno messo non sempre in buona luce la struttura. «È la vicinanza del Signore a ciascuno di noi, è l'incarnazione del figlio di Dio, Gesù, che entra concretamente nella storia e si fa nostro compagno di viaggio. E quello che ciascuno di noi sperimenta personalmente siamo poi chiamati a condividerlo nelle relazioni, nel prenderci cura reciprocamente e nel farlo nei confronti delle persone che vivono in situazioni di particolare difficoltà, come quelle che si trovano in questa casa circondariale».
In questo carcere, peraltro, non ci sono solo i reclusi ma anche gli agenti di Polizia penitenziaria. Quest'anno, soprattutto per loro, non è stato un anno facile: sotto stress, sotto organico e poi anche la vicenda giudiziaria che ha riguardato alcuni di loro. Il vescovo ha una parola anche per loro: «Spero che questa difficoltà vissute possano conoscere una conclusione e l'apertura di una stagione di maggiore tranquillità e serenità. Queste persone qui svolgono un lavoro ed un servizio, ed anche loro hanno certamente diritto a vivere questo impegno nella maggiore tranquillità possibile».

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