«Pornostar. Sciacquati la bocca». Offese pesantissime, contro la presidente del Gallipoli Football 1909 Paola Vella. Offese mosse a una donna in carriera che ha lottato tanto per realizzare i suoi sogni e ancora continua a lavorare con determinazione. I cori beceri sono stati lanciati da parte della tifoseria del Città di Gallipoli, l'altra squadra cittadina (che milita in Promozione, un gradino più in giù rispetto al club guidato da Vella). Vecchi rancori societari si sono trasformati nell'occasione per lanciare insulti pesantissimi, che hanno avuto ripercussioni nella quotidianità della presidente, che non è solo un'alta dirigente gallipolina ma è anche una madre. «La cosa riprovevole è che gli insulti siano partiti in una circostanza in cui non ero presente, mi hanno infangato per mezz'ora, esponendo pure uno striscione. Abbiamo passato un momento terribile, anche perché in quel periodo (i fatti risalgono al mese di febbraio: ndr) ero convalescente per via di un'operazione al ginocchio. C'era timore anche a uscire di casa perché le offese sessiste erano un argomento di cui si parlava dappertutto. C'era forte imbarazzo, questo sì, ma non vergogna: questo tipo di sentimento deve nutrirlo chi ha alzato quei cori. La mia passione per il calcio? Nasce dal marketing. Io sono di Maglie e ho iniziato a lavorare per il Nardò. Si è presto sparsa voce che ero brava nel reperire gli sponsor e in poco tempo ho cambiato anche ruolo. Il ritorno a Gallipoli per me è stato un sogno, perché la frequentavo già ai tempi della presidenza Barba. Da quando sono diventata presidente della società mi impegno a fondo e posso contare su un gruppo di collaboratori fantastici. Spesso mi chiedo come si faccia ad appuntare qualcosa a loro, circolano cattiverie gratuite».
Alle tante donne che si trovano nella sua stessa situazione, Paola Vella dispensa dei consigli e rincara la dose. «Siate voi stesse, non abbiate paura di nulla, lavorate con tanta passione». La stessa che ha permesso a una donna molto abile nel marketing di occupare la poltrona di presidente del Gallipoli. Non saranno certo degli insulti beceri a frenare la sua voglia di portare in alto i colori della società salentina.
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