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Tre giorni di permesso in Spagna per donne che soffrono di dolori mestruali? Dibattito acceso

Il governo spagnolo sta valutando l'introduzione del riconoscimento di permessi di lavoro per donne che soffrono di dolori mestruali «invalidanti». Lo ha confermato, in dichiarazioni a media iberici, il ministro della Previdenza Sociale, José Luis Escrivá, dopo anticipazioni uscite sulla stampa.

Il governo spagnolo sta valutando l'introduzione del riconoscimento di permessi di lavoro per donne che soffrono di dolori mestruali «invalidanti». Lo ha confermato, in dichiarazioni a media iberici, il ministro della Previdenza Sociale, José Luis Escrivá, dopo anticipazioni uscite sulla stampa.

«È in discussione», ha affermato. A spingere particolarmente per l’introduzione di questo nuovo diritto in ambito lavorativo è il ministero delle Pari Opportunità, controllato dal partito di sinistra Podemos. L'intenzione del governo è di includere i permessi in una nuova legge sull'aborto, pensata per rafforzare il diritto delle donne ad esercitarlo dopo che movimenti di destra hanno intrapreso iniziative giudiziarie per modificarlo. Secondo una prima bozza, i permessi potrebbero essere di tre giorni.

Congedo mestruale, dibattito acceso nella maggioranza in Spagna

Si è acceso in Spagna un dibattito, anche all’interno della maggioranza di governo, sulla proposta del ministero delle Pari Opportunità di inserire il riconoscimento di congedi mestruali a donne con cicli particolarmente dolorosi in una nuova legge. Un’iniziativa che renderebbe il Paese iberico il primo in Europa con una norma simile, ora «in discussione» tra diversi ministeri. C'è chi però si mostra dubbioso sull'efficacia dell’iniziativa per garantire pari diritti alle donne. Questa è, per esempio, l’opinione della vicepremier e ministra dell’Economia, la socialista Nadia Calviño, una delle esponenti più influenti del governo. «(L'esecutivo) non adotterà mai misure che possano provocare una stigmatizzazione delle donne», ha dichiarato ieri a media iberici. Di opinione opposta Yolanda Díaz, anche lei vicepremier nonché ministra del Lavoro, che rappresenta nel governo la formazione Unidas Podemos. «Bisogna adottare politiche di genere nel mondo del lavoro e questa `lo è», ha affermato, «sono completamente a favore». Pareri in contrasto sono stati espressi anche dai due principali sindacati, UGT e Comisiones Obreras. Oggi, in risposta alla domanda di un cronista nel corso di una conferenza stampa incentrata su altre questioni, la portavoce del governo Isabel Rodríguez si è limitata a confermare che la norma sarà discussa martedì prossimo in Consiglio dei Ministri e che «amplierà diritti».

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