«Stavo mettendo a posto la catena della bici, quando ho sentito sulla schiena la puntura di un ago». A raccontare l’episodio è una quarantenne, protagonista ieri dell’episodio avvenuto in pieno centro a Roma, a due passi da via del Corso. «Mi sono girata e ho individuato la persona che mi ha aggredita - continua -. Sono sicura fosse lui e l’ho anche seguito con la speranza di trovare una volante della polizia o qualche agente a cui segnalare quanto mi era capitato». La donna, madre di due figli, ha filmato anche l’uomo, che si vede in un video che sta facendo il giro dei social. «Ho dato le immagini anche ai carabinieri - continua -. Ovviamente ho sporto denuncia e ora i militari stanno procedendo anche al sequestro delle altre immagini delle telecamere che ci sono in centro». Stando al racconto della donna, l’aggressore l’ha prima punta e poi ha tentato di dileguarsi tra la folla. «Nel tragitto però - racconta la quarantenne - continuava a fare atti vandalici, anche contro le cabine dell’elettricità. Ho avuto molta paura, mi chiedo con cosa mi ha punto e non so darmi una risposta. Subito dopo sono andata al pronto soccorso, da dove mi hanno poi mandata allo Spallanzani. I medici mi hanno tranquillizzata perché per fortuna sembra che l’ago non sia andato troppo a fondo, ma tra qualche mese dovrò comunque fare analisi e controlli per verificare di non aver contratto nulla». «Spero - conclude - che quest’uomo possa essere preso il prima possibile». Quanto avvenuto a Roma riporta alla mente il needle spiking, fenomeno noto in particolare in Francia, Belgio, Olanda e Regno Unito, dove ignare vittime - quasi sempre donne - vengono punte da un ago durante serate musicali o in discoteca, comunque in situazioni affollate. Il sospetto è che nelle siringhe possano trovare droghe o sostanze stordenti.