Trasferte vietate ai tifosi di Roma e Napoli per oltre un mese a partire dal 21 gennaio. Arrivano duri provvedimenti dopo i disordini avvenuti sulla A1 ad Arezzo domenica scorsa, tra gli ultras giallorossi e partenopei. Quel segnale di «massima severità» annunciato da Piantedosi potrebbe tradursi con ogni probabilità in un decreto ad hoc, firmato dal titolare del Viminale nelle prossime ore, che potrebbe disporre la chiusura del settore ospiti ai supporter delle due squadre almeno fino alla fine di febbraio. La decisione non è ancora definitiva e non si può ancora escludere che la limitazione possa essere ancora più stringente. Dopo una lunga riunione, il Comitato di Analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, aveva indicato la "mappa" dei profili di rischio sui match a cui avrebbero potuto partecipare le due tifoserie, ma stavolta a decidere lo stop sarà il titolare del Viminale e non i prefetti (cosa che in genere avviene nel caso in cui il divieto sia riferito ad una sola giornata). L’unico precedente in questo senso riguarda il provvedimento firmato nel 2014 dall’allora ministro Angelino Alfano, che vietò le trasferte ai tifosi dell’Atalanta per tre mesi, a seguito di gravi episodi di violenza verificatisi al termine di un incontro. Aldilà delle restrizioni, le tensioni al momento non sembrano calare e alcuni segnali fanno ancora temere escalation. Nella notte tra mercoledì e giovedì è comparsi a Roma degli striscioni in riferimento agli scontri di domenica scorsa in autostrada e su uno di questi si leggeva: «Sono anni che gridi vendetta, neanche 50 contro 300...lascia perdere dammi retta». Un altro invece sarebbe stato esposto per alcuni minuti, prima che stessi ultras si dileguassero con lo stesso striscione, nei pressi di Ponte Milvio, a poca distanza dal luogo in cui nel 2014 fu ucciso il supporter napoletano Ciro Esposito. Con lo stop alle trasferte non cala l’attenzione di Digos e forze dell’ordine in generale, perché restano i rischi fuori dagli impianti. Per questo non si può escludere che dei provvedimenti ad hoc vengano adottati proprio in occasione di Napoli-Roma, prevista dal calendario di serie A il 29 gennaio, tenendo anche presente che le due squadre potrebbero nuovamente incontrarsi anche nei giorni successivi all’inizio di febbraio in Coppa Italia, nel caso in cui superassero entrambe gli ottavi. Nessun divieto di trasferta invece per Napoli-Juve, partita comunque connotata da "elevati profili di rischio». Ci sarà però un sensibile rafforzamento dei controlli sui tifosi ospiti e nella prima riunione dopo il 'far west’sull'A1 di domenica scorsa, l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive aveva già elevato le misure di sicurezza per evitare incidenti. Sui disordini avvenuti in autogrill gli investigatori stanno ancora lavorando affinché siano inflitti i daspo alle diverse persone coinvolte con un provvedimento che potrebbe arrivare a breve dalla Questura di Arezzo. Su quanto accaduto è intervenuto anche il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti: «chi vuole usare il calcio per fare casino deve starne fuori. Chi vuole picchiarsi si dia appuntamento dove gli pare per sfondarsi, ma stia fuori dagli stadi e stia lontano dallo sport che è dei nostri figli, delle donne, delle persone che lo amano - ha detto l’allenatore azzurro - il calcio è per chi ama essere migliore dell’altro, partendo dal sacrificio. Queste altre cose non si possono vedere nel calcio, bisogna che stiano a casa e se non ci stanno da soli che gli sia imposto». Un altro incontro che desta particolare attenzione è anche quello del 22 gennaio Juve-Atalanta, per il quale è stata decisa la vendita dei biglietti per i tifosi ospiti solo ai residenti in provincia di Bergamo che hanno aderito ai programmi di fidelizzazione della società.