Porta da sempre lo stesso taglio di capelli: "Perchè mi piace. Credo che cambiare spesso colore e taglio sia un segno di insicurezza e quindi di inaffidabilità. Caratteristiche che non mi appartengono. Del resto non mi piacciono i cambiamenti. Sono quasi sempre funesti".
Così Franca Valeri, che quest'anno compie 100 anni, racconta a Tv sorrisi e canzoni la sua vita fatta di coraggio, ironia, incontri memorabili e... sketch al telefono.
Cresciuta a Milano, nel quadrilatero della moda, ricorda: "Sono stata felice in via della Spiga, prima che arrivassero il fascismo e le leggi razziali". Di quel periodo fu vittima, poichè il padre era ebreo: "Mio fratello e mio padre fuggirono in Svizzera, mentre io e mamma restammo in campagna, nascoste in casa di amici. Un amico di mio padre lavorava all’anagrafe e mi fece avere una carta d’identità falsa. Ancora mi chiedo come sia riuscita a salvarmi. Fortuna".
Nel corso della sua carriera ha lavorato con giganti del cinema, da Totò: "Lo adoravo. Ci accomunava l’amore per gli animali. Parlavamo sempre di cani. Lui aveva creato un posto per proteggerli. Poi l’ho fatto anch’io: ho un rifugio per cani abbandonati a Trevignano Romano", ad Alberto Sordi: "Meraviglioso. Sembrava svagato ma era molto professionale e dedito al lavoro. Un grande compagna di scena".
Un’altra grande compagna di scena è stata Mina in varietà come Studio Uno.
Le voci non le volevano amiche: "Non è vero. Era bellissima e ha una voce incredibile. Mi ricordo che in quegli anni della televisione non mangiava quasi nulla per restare magra. Che grande forza di volontà".
Le piace l'ironia di Luciana Littizzetto: "Abbiamo anche scritto un libro insieme, L’educazione delle fanciulle".
È stata la prima a capire che il telefono permetteva di costruire scene comiche. E le videochiamate le piacciono? "Sicuramente possono dare tanti spunti comici. Ma consiglio di non abusarne", commenta al settimanale diretto da Aldo Vitali.
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