Raccontare un non-luogo, che sia tutti i luoghi possibili, tramite la storia di un uomo, un fotoreporter, che rivive la propria vita – eccolo ventenne, adulto e padre, infine anziano – mentre il tempo si frantuma. E tutto, insieme, riaccade. “L’orizzonte degli eventi” (Nardini editore, Firenze) è il terzo romanzo – dopo “Adelaide” (1987) e “Tradito dalla matita” (1994) – del sessantunenne Alessandro Notarstefano, giornalista messinese e direttore responsabile di Gazzetta del Sud.
È un’opera narrativa ambiziosa e di ampio respiro che si discosta – «pur con rispetto», chiarisce l’autore – dal contesto mainstream dominante fatto di commissari e poliziotti, portando in pagina una prosa ricercata e fluida, una colta riflessione sulla condizione umana, il senso della vita e l’ossessione della morte. Lungo le pagine seguiamo il protagonista accanto alle sette donne importanti della sua vita e, al contempo, alle prese con il concetto di paternità, mentre la passione per la fotografia diventa metafora puntuale di una ricerca che si conclude nell’ultima pagina. Forse...
Sotto la presentazione di Vibo.
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