Lunedì 23 Dicembre 2024

Addio al Reddito di cittadinanza, arriva il Mia. Ecco come funziona e i requisiti

Il Reddito di cittadinanza potrà essere chiesto fino al 31 agosto 2023 e comunque potrà essere erogato al massimo fino alla fine dell'anno. Lo si legge nella bozza di testo sul nuovo sussidio contro la povertà che si chiamerà Mia, Misura di inclusione sociale, e sostituirà il Reddito, un provvedimento in 12 articoli che di fatto separa le platee tra famiglie con over 60, minori o disabili e quelle senza queste categorie.

Il nuovo beneficio economico e le sue modalità di erogazione

Il nuovo beneficio economico sarà pari al massimo a 6mila euro l’anno moltiplicato per la scala di equivalenza legata alla composizione del nucleo (2,1 il limite, 2,2 se in famiglia c'è un disabile) nel caso in cui ci siano disabili, minori o anziani over 60. Il beneficio sarà ridotto del 25% (4500 euro l’anno, 375 al mese al massimo) nel caso in cui la famiglia in condizione di povertà non abbia al suo interno queste categorie. Si avrà diritto all’assegno se non cambiano le condizioni per 18 mesi nel caso di famiglia con disabili, anziani o minori rinnovabili dopo l’attesa di un mese per altri 12 mesi. A quel punto ogni anno se si fa una nuova domanda si dovrà attendere un mese. Per le famiglie senza minori, disabili a anziani il beneficio durerà fino a un anno con la prima domanda. Dopo un mese di sospensione si avrà diritto ancora a sei mesi ma poi si dovranno attendere 18 mesi prima di avere diritto a un nuovo assegno, sempre che persistano tutti i requisiti previsti per il sussidio.

Requisiti e durata del sussidio

Per ottenere il sussidio si dovrà essere cittadini italiani o dell’Ue (o familiari) con diritto di soggiorno permanente o cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo. Al momento della presentazione della domanda, bisognerà essere stati residenti in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo (a fronte dei 10 richiesti per il Rdc). Il valore dell’ISEE, in corso di validità, non deve essere superiore a 7.200 euro. Il valore del reddito familiare deve essere inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. Nel reddito familiare sono, inoltre, incluse le pensioni dirette e indirette.

Il beneficio economico Mia esente dal pagamento dell’Irpef

Il beneficio economico Mia - si legge - «è esente dal pagamento dell’Irpef,e si configura come sussidio di sostentamento a persone comprese nell’elenco dei poveri. Non può essere inferiore a 480 euro annui. A decorrere dal 2026, gli importi del beneficio economico, le relative soglie dell’Isee, del reddito familiare, sono adeguati annualmente alle variazioni dell’indice del costo della vita». In caso di avvio di un’attività di lavoro dipendente da parte di uno o più componenti il nucleo familiare nel corso dell’erogazione della Mia, si legge nella bozza di riforma, «il maggior reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico, entro il limite massimo di tremila euro lordi annui».

Mia, la richiesta online all’Inps

La Mia dovrà essere richiesta all’Inps con modalità telematiche. Una volta effettuati i controlli sui requisiti l'Istituto chiederà l’iscrizione presso il sistema informativo della Mia, al fine di sottoscrivere un patto di attivazione digitale. Il beneficio decorre dalla sottoscrizione, da parte del richiedente, del patto di attivazione digitale, fermo restando che l’erogazione del beneficio è condizionata al rilascio della dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro da parte dei componenti del nucleo familiare maggiorenni, ovvero minorenni che abbiano adempiuto agli obblighi scolastici.

Grillo: la Mia esclude e fa cassa su poveri

Propone un cambio di vocale nell’acronimo, sulla base di una critica radicale al profilo del provvedimento. Beppe Grillo scende in campo contro la Mia che dovrebbe prendere il posto del Reddito di Cittadinanza e rispetto alla annunciata 'Mia, Misura di inclusione attivà il Garante M5s parla di «Mea, Misura di esclusione attiva». «Infatti - spiega dal sujo Blog - la Mea fa di tutto per escludere dal beneficio poveri, ad esempio i pensionati poveri, che oggi ricevono la pensione di cittadinanza, i poveri del Nord, che son tagliati fuori dalle nuove soglie, i nuclei senza figli, i single. E vogliamo che i giovani stiano a casa fino a 30 anni, altrimenti non gli diamo il sussidio. Il contrario di quello che succede nei Paesi del Nord Europa». Grillo passa in rassegna i punti salienti della riforma e aggiunge che «la 'Mià è il fac-simile del Reddito di Cittadinanza ma nettamente peggiorato. A dispetto del nome, non c'è nulla di inclusivo; difatti, l’abbassamento della soglia Isee porterà ad un taglio di 1/3 degli attuali nuclei percettori, circa 350mila, al fine di risparmiare 3 miliardi di euro l’anno. Di fatto, si fa cassa sui poveri. Il fondo del Rdc si riduce dagli attuali 8 miliardi a 5 miliardi. Per questo più che di Misura di inclusione attiva dovremmo parlare di Misura di esclusione attiva. Ciò peraltro - osserva tra l’altro - contraddice gli indirizzi della recente proposta raccomandazione della Commissione europea, che ha invitato gli Stati membri a potenziare i regimi di reddito minimo garantito e a favorire il reinserimento lavorativo dei beneficiari «occupabili» attraverso specifici percorsi di istruzione e formazione (com'era previsto dal Rdc). La Commissione Ue ha sempre esaltato i vantaggi del RdC che in Pandemia ha raggiunto 4 milioni di persone, ha contenuto la povertà, ed ha ridotto la disuguaglianza, con un calo dell’indice di Gini. La platea dei percettori di MEA raggiungerà invece poco più di 1 milione di persone». «Sindacati e associazioni di lotta contro la povertà si sono detti contrari. Altre associazioni e comitati spontanei di cittadini e intellettuali, si stanno costruendo in difesa del RdC. L’Alleanza contro la povertà ha ribadito 'la necessità di non distogliere risorse dalla lotta alla povertà per rispondere, con le necessarie politiche di inclusione sociale, alla crescente popolazione in difficoltà economicà. Il contrario di ciò che fa la nuova Misura di esclusione attiva», conclude Grillo.

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