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L'educazione finanziaria, previdenziale e assicurativa per imparare a tutelarsi dall'inflazione e dai nuovi rischi

L’educazione finanziaria, previdenziale e assicurativa per imparare a tutelarsi dall’inflazione e dai nuovi rischi

Sentiamo parlare tutti i giorni di inflazione, ma siamo davvero in grado di comprendere in che modo influenza la nostra vita e impatta sul nostro bilancio personale? A questa e ad altre domande sulle conoscenze finanziarie, assicurative e previdenziali degli italiani risponde il Comitato per l’educazione finanziaria (Comitato Edufin) diretto dalla professoressa Annamaria Lusardi e composto da: Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dell’Istruzione, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Banca d’Italia, Consob, Covip, Ivass, Ocf, Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti. “La maggioranza degli italiani conosce il concetto dell'inflazione, il 67% secondo il Rapporto che il Comitato Edufin ha realizzato insieme a Doxa nel 2021 – spiega la direttrice Lusardi – ma questo numero diventa molto più piccolo se guardiamo alle conoscenze dei giovani e delle donne, che rappresentano i gruppi finanziariamente più fragili della popolazione, di chi vive al Sud e delle famiglie con un reddito più basso. Chi sa meno è meno preparato ad affrontare piccole e grandi decisioni finanziarie. Scelte che diventano più complesse quando l’inflazione è alta: l’inflazione è infatti uno dei peggiori nemici del risparmio. E dobbiamo imparare a conoscerla per fare le giuste scelte.”

#Ottobreedufin2022. Il Mese dell’educazione finanziaria: “un’occasione per aumentare le conoscenze”

Il Comitato ha il compito di programmare e promuovere iniziative di sensibilizzazione ed educazione finanziaria come il Mese dell'educazione finanziaria #Ottobreedufin2022, che si tiene ogni anno ad ottobre. “Il Mese inizia ad ottobre, ma dura tutto l’anno” è da sempre lo slogan di questa manifestazione nazionale che per la sua quinta edizione ha scelto il tema: Costruisci oggi quello che conta per il tuo futuro. “La conoscenza finanziaria ci aiuta a pianificare il nostro futuro perché ci insegna ad utilizzare una delle risorse più preziose in finanza: il tempo” spiega Lusardi. Molte tra le centinaia di iniziative gratuite proposte da stakeholder pubblici e privati in tutta Italia si trasformano in vere e proprie buone pratiche, format e modelli di educazione finanziaria da replicare in qualsiasi momento dell’anno. Ed entrano così a far parte del Laboratorio delle Idee, una sezione del portale Quello che conta che raccoglie appunto proposte e idee che si possono replicare tutto l’anno, come l’educazione finanziaria in piazza, in Comune, al cinema, o persino dal gelataio e al mercato. “L’educazione finanziaria deve arrivare lì dove sono le persone, deve entrare nella loro quotidianità perché la finanza fa parte della vita – spiega Lusardi. A ottobre piantiamo i semi della conoscenza finanziaria in ogni angolo d’Italia, e questi semi danno poi dei frutti nel lungo periodo. Il Mese si rivolge a tutti, è una grande occasione per aumentare le proprie conoscenze”.
Gli italiani sono favorevoli all’educazione finanziaria a scuola e sul luogo di lavoro
L’interesse nei confronti dell’educazione finanziaria è aumentato in seguito alle crisi degli ultimi anni, racconta Lusardi, e questo perché la mancanza di conoscenza finanziaria diventa più evidente nei momenti difficili: “I dati che abbiamo raccolto nei due anni di pandemia ci dicono che gli italiani che avevano un livello di conoscenza finanziaria inferiore hanno avuto maggiori difficoltà ad arrivare a fine mese e ad affrontare una spesa imprevista”. Oggi c’è una maggiore consapevolezza da parte delle persone e sono aumentate anche la domanda e l’offerta di iniziative di educazione finanziaria. Dal Rapporto Edufin 2021 emerge che gli italiani non hanno fiducia nelle proprie capacità e competenze finanziarie e auspicano interventi concreti in campo formativo per aumentarle: l’88% degli intervistati è favorevole alla introduzione della educazione finanziaria a scuola, il 77% nei luoghi di lavoro. L’OCSE ha indicato l’educazione finanziaria tra le materia di base da insegnare a scuola già nel 2012.“La conoscenza finanziaria, però, non è una risposta alla crisi ma al mondo che cambia – precisa Lusardi – è uno strumento necessario per orientarsi nel mondo. Ecco perché deve essere per tutti. E perché possa arrivare a tutta la popolazione, l’educazione finanziaria deve essere introdotta a scuola per raggiungere tutti i giovani, indipendentemente dalla loro provenienza geografica o dallo status sociale, e sul luogo di lavoro per raggiungere una quota consistente degli adulti”, conclude Lusardi.

Cos’è il rischio longevità e perché è importante conoscerlo

Oggi in Italia si vive in media meglio e più a lungo che in passato. Rispetto ai primi del Novecento, ad esempio, è aumentata di molto l’aspettativa di vita, cioè gli anni che ci si può attendere di vivere in media. Secondo le previsioni dell’Istat, negli anni 80 era 70-75 anni, oggi circa 80-85, nel 2050 sarà 85 -90 anni. Questa significa anche però che nella pianificazione dei nostri risparmi dobbiamo fare i conti con un nuovo giocatore, il rischio di longevità. Tecnicamente con il concetto di “rischio di longevità” ci si riferisce al rischio di vivere più a lungo di quanto ci si possa ragionevolmente aspettare; ciò comporta che la pensione o i risparmi che abbiamo accumulato potrebbero non essere sufficienti per far fronte alle nostre esigenze personali e familiari durante tutto il periodo della vita non lavorativa. Ma quanto ne sanno gli italiani del rischio di longevità? Secondo il rapporto Edufin-Doxa, è uno dei concetti meno conosciuti: solo il 20 per cento degli intervistati riesce a rispondere correttamente, con risultati migliori fra coloro che hanno un titolo di studio più alto e appartengono alle classi di reddito più alte (oltre 2.400 euro al mese). I risultati dell’indagine ci dicono che l’educazione previdenziale è utile per prenderci cura del nostro futuro: per accrescere la consapevolezza che dobbiamo imparare a essere previdenti e informarci fin da giovani sulla nostra pensione futura; per capire se la nostra pensione sarà sufficiente a mantenere il tenore di vita che desideriamo e, se così non fosse, iniziare a risparmiare appena possibile per integrare il nostro assegno pensionistico, ad esempio aderendo alla previdenza complementare.

Le conoscenze assicurative per proteggersi dai nuovi rischi. Quanto ne sanno gli italiani

Oltre al concetto di rischio di longevità, sentiamo parlare sempre più spesso di rischio climatico o rischio pandemico. “Diventa sempre più importante comprendere in che modo possiamo proteggere noi stessi e il nostro patrimonio da imprevisti che potrebbero deviarci dal nostro cammino e potrebbero mettere in serie difficoltà le nostre finanze”, spiega Lusardi. Anche nel caso dei concetti legati al mondo assicurativo come (il rischio assicurativo, il principio mutualistico) – così come per alcuni dei termini tecnici più frequentemente ricorrono in un contratto di assicurazione, come massimale, franchigia, scoperto – la conoscenza degli italiani è ancora bassa, secondo i dati Comitato Edufin-Doxa. In particolare, i concetti legati alla nozione di rischio quali franchigia e scoperto sono ancora poco noti. È invece più conosciuta la nozione di premio (80% intervistati risponde in maniera positiva). Ecco perché il Comitato ha inserito l’assicurazione e il trasferimento del rischio, nell’elenco delle 7 cose da sapere all’interno del portale www.quellocheconta.gov.it.

Un’idea per il futuro. Il concorso sulla previdenza per gli studenti universitari

Per promuovere l’educazione previdenziale tra i giovani, infine, il Comitato Edufin insieme ad ADEIMF (l'Associazione dei Docenti di Economia degli Intermediari e dei Mercati Finanziari e Finanza d’Impresa) e con il patrocinio della CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università italiane, promuove un concorso per i giovani. Possono partecipare gli studenti fra i 18 e i 25 anni, iscritti ad un’università italiana, che vogliano mettersi in gioco, proponendo nuove idee e strumenti educativi, anche digitali, per spiegare ai propri coetanei l'importanza di pensare al domani. Pianificare il proprio futuro, infatti, anche in termini previdenziali, è fondamentale per garantirsi un domani sereno e sostenibile.

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