«Sono venuto al Walter Reed perché non mi sentivo tanto bene, ma ora mi sento molto meglio e penso di tornare presto per proseguire la campagna elettorale ma il vero test sarà nei prossimi giorni»: Donald Trump cerca di rassicurare gli americani, dopo le contrastanti notizie sulla sua salute, in un video girato nell’ospedale militare Walter Reed - dove è ricoverato per il covid-19 - e postato su Twitter. Poco dopo però arriva un aggiornamento del medico della Casa Bianca, Sean Conley: siamo «cautamente ottimisti ma non è ancora fuori pericolo». Nel video di 4 minuti il presidente parla in giacca senza cravatta, con aria un po' sciupata, scorrendo gli appunti seduto ad un tavolo con alcuni documenti sopra, con alle spalle la bandiera Usa e il vessillo presidenziale. «Stiamo lavorando duro perché io torni, devo tornare perché dobbiamo ancora fare l'America di nuovo grande, abbiamo fatto un lavoro molto buono ma restano ancora alcuni passi, dobbiamo finire il lavoro. Sono impaziente di riprendere la campagna da dove è stata interrotta», ha spiegato. Il presidente non sembra però aver cambiato idea sul suo approccio alla pandemia, quasi sempre senza mascherina e distanziamento sociale, e sostiene che non aveva «altra scelta» che rischiare di esporsi al virus. «Non potevo isolarmi alla Casa Bianca, non vedere e non parlare con nessuno. Questa è l'America, questi sono gli Stati Uniti, siamo il più grande e il più potente Paese del mondo», ha proseguito, affermando che «un vero leader deve affrontare i problemi». Poi ha riferito che la first lady Melania, anche lei contagiata ma convalescente alla Casa Bianca, «sta andando molto bene», e ha scherzato sui 24 anni che li dividono: «Come probabilmente saprete, lei è leggermente più giovane di me, giusto un pochino, e quindi sta reagendo meglio come dicono le statistiche». Il presidente ne ha approfittato anche per ringraziare gli americani per il «sostegno» e il «consenso quasi bipartisan" ricevuto ("non lo dimenticherò, lo prometto"), «i leader del mondo per la vicinanza» manifestata, i medici e lo staff del Walter Reed, «il migliore del mondo».