Lunedì 23 Dicembre 2024

Il procuratore Marcelo Pecci ucciso in Colombia. Indagava sulla 'ndrangheta

Il procuratore del Paraguay, Marcelo Pecci, specializzato nella lotta al narcotraffico, è stato assassinato ieri in Colombia da killer sbarcati su una moto d’acqua sulla spiaggia paradisiaca di un’isola caraibica, dove stava trascorrendo la sua luna di miele. Nel video le immagini dei primi soccorsi. Cinque investigatori colombiani sono stati inviati sull'isola di Barù «dove è stato commesso l’omicidio» per svolgere le indagini con il sostegno del Paraguay e degli Stati Uniti, ha annunciato il capo della polizia colombiana, il generale Jorge Luis Vargas. Pecci, 45 anni, aveva sposato la giornalista investigativa colombiana, Claudia Aguilera, il 30 aprile nella città di Cartagena. I due aspettano un figlio. «Sì, è morto», ha confermato la moglie, in una breve intervista a una radio colombiana. L’omicidio è avvenuto sulla spiaggia privata del Decameron Hotel.

Diffusa una foto di uno dei presunti assassini

La polizia colombiana ha rilasciato una foto di uno dei presunti assassini, in bermuda neri e la testa coperta da un panama beige. Vargas ha dichiarato in una conferenza stampa che l’Agenzia federale antidroga Usa, Dea, sta lavorando con le autorità colombiane e paraguaiane per «ottenere quante più informazioni possibili» su questo crimine. La ricompensa offerta per informazioni che portino alla cattura dei killer è di 488 mila dollari. «Il modo in cui hanno agito gli assassini, in cui lo hanno giustiziato, è tipico della mafia. Non vedo altra spiegazione», ha denunciato il presidente dell’Associazione paraguaiana dei pubblici ministeri, Augusto Salas. Il procuratore generale del Paraguay, Sandra Quinonez, ha ricordato che Pecci aveva ottenuto «condanne importanti in 11 anni di lotta al traffico di droga e alla criminalità transnazionale». «Voleva solo godersi la luna di miele, nella privacy, ed è per questo che non aveva la scorta», ha concluso.

Specializzato in criminalità organizzata, traffico di droga

Pecci era specializzato in criminalità organizzata, traffico di droga, riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo. Era noto per il suo coinvolgimento nell’indagine che ha portato il calciatore Ronaldinho dietro le sbarre tra marzo e agosto 2020 per essere entrato in Paraguay con documenti falsi. Negli ultimi anni, Paraguay e Colombia hanno rafforzato la loro cooperazione contro la criminalità organizzata internazionale. Nonostante decenni di lotta contro cartelli e trafficanti di droga, la Colombia rimane il principale produttore ed esportatore di cocaina nel mondo.

Indagava sulla presenza della 'ndrangheta in Paraguay

«Aveva lanciato l’allarme sulla preoccupante presenza della 'ndrangheta in Paraguay, sottolineando che si trattava di persone perlopiù incensurate e appartenenti al mondo finanziario e accademico. Forse anche per questo è stato assassinato il magistrato antimafia paraguayano Marcelo Pecci, 45 anni, mentre si trovava in vacanza con la moglie in Colombia.» Lo dichiara Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle. «Un investigatore scomodo per le organizzazioni criminali dedite al traffico di droga, di cui la 'ndrangheta controlla il 40% del mercato, con un guadagno stimato in circa 66,8 miliardi dollari. La droga viene spedita verso l’Europa da quasi tutti i Paesi dell’America Latina, compreso il Paraguay. Pecci era impegnato in diverse indagini che riguardavano il narcotraffico e il riciclaggio di denaro sporco, e lavorava a stretto contatto con magistrati italiani. Solo quest’anno, aveva fatto arrestare una trentina di mafiosi e ordinato il sequestro di decine di beni immobili. La storia purtroppo si ripete, a trent'anni dalle stragi che avevano come obiettivi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino», conclude.

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