Il ponte di Crimea, oggi in fiamme dopo l’esplosione di un camion-bomba per la quale la Russia punta il dito sull'Ucraina, è un’infrastruttura strategica oltre che simbolica per il Cremlino. L’inaugurazione della parte automobilistica è avvenuta nel 2018, di quella ferroviaria nel 2019, da parte di un orgoglioso Vladimir Putin che lo ha voluto fin dal momento dell’annessione della Crimea, nel 2014. Si tratta del ponte più lungo della Russia e dell’Europa intera, con i suoi 18,1 chilometri; attraversa lo stretto di Ker', antico Bosforo Cimmerio per i greci, collegamento fra il Mar Nero dal Mar d’Azov che separa la penisola di Ker' ad ovest dalla penisola di Taman ad est: ai due lati dello stretto ci sono insomma la Russia «storica» e la Crimea tornata sotto il dominio russo nel 2014. Dalla fine della seconda guerra mondiale e fino alla costruzione del ponte, i collegamenti fra le due sponde dello stretto erano effettuati da un traghetto. (AGI) L’idea di un ponte risale addirittura alla fine del Diciannovesimo secolo: dopo il successo della costruzione della linea telegrafica indoeuropea da parte del governo britannico, si pensò già nel 1870 a una ferrovia che collegasse l’Inghilterra all’India, passando dalla Crimea e attraverso lo stretto di Ker. Il progetto fu ripreso nel 1903 dallo zar Nicola II, ma le guerre successive ne impedirono la progettazione. Anche i nazisti iniziarono la costruzione di un ponte sullo stretto durante la seconda guerra mondiale, per agevolare la conquista del Caucaso settentrionale, ma i lavori furono interrotti dagli attacchi sovietici, costringendo le truppe del Fuhrer al ritiro. Dopo l’arrivo dell’Armata Rossa, l’attraversamento fu effettuato per qualche mese su un ponte temporaneo realizzato con i materiali lasciati indietro durante il ritiro nazista; in seguito, i progetti si susseguirono ma nessun ponte sarebbe stato realizzato fino agli anni recenti della annessione russa. Ora, pur trovandosi lontano dalle linee del fronte, il ponte rappresenta un’infrastruttura strategica per Mosca, garantendo i collegamenti fra il territorio «storico» della Russia con l’annessa Crimea.