Venerdì 22 Novembre 2024

Tyre Nichols, il video del 29enne pestato a morte dalla polizia a Memphis. Ambulanza attesa per 21 minuti

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Tyre Nichols, l’afroamericano di 29 anni pestato a morte da cinque agenti della polizia di Memphis in Usa ha atteso per 21 minuti l’arrivo di una ambulanza. E' quanto riporta la Cnn, che ha analizzato un video rilasciato dalla polizia locale. Nelle immagini della telecamera indossata da un agente si può sentire infatti una persona che dice: «Ci vorrà un po' per un’ambulanza». Il filmato mostra che passano 21 minuti da quando i paramedici compaiono nelle immagini alle 20.41 fino a quando un’ambulanza entra nel campo visivo della telecamera alle 21.02.

Video del pestaggio a Memphis, gli Usa e il mondo sconvolti

I video del pestaggio di Tyre Nichols a Memphis, in apertura delle testate in Usa e nel mondo intero, scatenano nuove proteste contro la polizia: le immagini dell’afroamericano picchiato a morte da agenti di colore riaccendono lo sdegno del movimento 'Black Lives Matter'. I video mostrano quanto accaduto durante l’arresto del ventinovenne afroamericano fermato a Memphis, Tennessee, per guida pericolosa e morto tre giorni dopo a causa delle ferite riportate. I cinque poliziotti, afroamericani come la vittima, sono stati licenziati e incriminati per una serie di reati tra cui omicidio di secondo grado, sequestro aggravato e aggressione aggravata. Nel terzo video la maggior parte delle immagini sono oscurate, la bodycam dell’agente non sembra in funzione. Si sente solo l’audio e la voce di Nichols che si lamenta. Le immagini sono state registrate la sera del 7 gennaio e documentano la violenza con cui i poliziotti si accaniscono su una persona inerme e in manette. I primi tre video vengono delle body cam in dotazione ai poliziotti e mostrano la concitazione, il fiatone degli agenti che hanno rincorso Nichols, fermato per un’infrazione stradale. Il terzo video, in realtà, registra solo l’audio, perchè la telecamera è girata verso l’interno, forse nella concitazione dell’inseguimento, forse non casualmente, poichè è quella che avrebbe potuto mostrare da vicino l’aggressione brutale, documentata invece da una telecamera di sicurezza piazzata in alto, all’incrocio della strada, di cui gli agenti potrebbero non aver avuto la consapevolezza. Le immagini, in questo caso senza audio, sono sconvolgenti, come aveva confessato qualche ora prima il direttore dell’Fbi, Christopher Wray: Nichols è a terra, le mani legate dietro la schiena, tenuto fermo da due poliziotti, quando a un certo punto arriva un terzo poliziotto e comincia a colpire Nichols alla testa, come fosse un pallone da football. Uno, due, tre calci, poi due pugni, poi un altro calcio. L’uomo arrestato si accascia, poi viene appoggiato con la schiena sulla portiera di un’auto, in attesa dei soccorsi. Nei tre video con l’audio continua a dire «mamma, mamma», espressione tipica di molti afroamericani, così come «mamma» aveva invocato George Floyd, l’afroamericano ucciso nel maggio 2020 durante un arresto a Minneapolis, Minnesota. Nel primo video, quello che documenta lo stop per una presunta infrazione stradale, si vede Nichols consegnarsi subito, dire «ok», «va bene», ma i poliziotti appaiono aggressivi. Quello è il momento in cui l’afroamericano si divincola e scappa, seminando i poliziotti, che restano lontani, con il fiatone. Gli altri due video delle body cam non aggiungono molto altro, se non una cosa: nessuno degli agenti presenti, prima cinque, poi dieci, poi quindici, ha mai detto «fermatevi». Ricoverato in ospedale per gravi fratture al cranio, al collo e in altre parti del corpo, e lesioni interne, Nichols morirà tre giorni dopo, il 10 gennaio. Ora la famiglia chiede giustizia. Anche le immagini del quarto video sono destinate a scatenare polemiche e ad alimentare tensioni. La paura è che possano nascere scontri, tre anni dopo Floyd. Il presidente degli Usa Joe Biden, si è detto «oltraggiato e profondamente addolorato» dal video del pestaggio. «Il filmato lascerà le persone giustamente indignate», ha detto il presidente in una dichiarazione, esortando i manifestanti a rimanere pacifici. «Coloro che cercano giustizia non dovrebbero ricorrere alla violenza o alla distruzione». Decine di persone hanno protestato davanti alla Casa Bianca dopo la diffusione delle immagini con cartelli che chiedevano «la fine del terrore della polizia», «giustizia per Tire Nichols» e «imprigionare i poliziotti assassini». Disordini si sono verificati anche a New York, dove decine di persone si sono radunate a Times Square e un video divenuto virale sui social mostra un giovane che sfonda a calci il parabrezza di un’auto della polizia, e l’arrivo degli agenti che lo immobilizzano.

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