Lunedì 23 Dicembre 2024

Scontro tra treni in India, sale a 288 il bilancio dei morti. Oltre 900 i feriti

Carrozze appollaiate l’una sull'altra, metalli accartocciati e file di cadaveri stesi a terra, nel sottofondo il rumore incessante delle ambulanze: all’alba, la luce ha rivelato l’orrore di uno degli incidenti ferroviari più gravi mai registrati in India: almeno 288 morti e oltre 900 feriti. Più di 2000 i soccorritori al lavoro. Nello Stato di Odisha, un treno passeggeri ha deragliato ed ha investito altri due treni, uno passeggeri e uno merci. Il bilancio è pesantissimo anche per un Paese abituato agli incidenti ferroviari; e richiama i problemi di sicurezza di un sistema che trasporta 8 miliardi di persone all’anno, praticamente l’equivalente della popolazione mondiale. A terra, e schiacciati tra i rottami di metallo lacerati e quelle che un tempo erano le panchine delle carrozze, gli effetti personali dei viaggiatori giacciono sparsi. Durante la notte, le immagini trasmesse dalle stazioni televisive locali hanno mostrato lunghe file di corpi, le squadre di soccorso con gli utensili per tranciare i metalli che cercavano di farsi largo alla disperata ricerca di quanti rimasti intrappolati all’interno e che tiravano fuori sopravvissuti e salme. Di ora in ora, il bilancio delle vittime è salito ripetutamente, mentre i servizi di emergenza contavano il numero dei cadaveri raccolti: da 50, a oltre 100, a quasi 300 (salme trasferite in una vicina scuola in attesa di riconoscimento). Con così tanti feriti, si sono dovuti utilizzare anche gli autobus per trasportarli negli ospedali, davanti ai quali c'erano le file di chi voleva donare il sangue ma i medici erano sopraffatti. L’incidente è avvenuto intorno alle 19.20 ora locale nel distretto della città di Balasore e il governo ha già annunciato un’indagine «approfondita» sulle cause: un primo treno viaggiatori, in viaggio tra le città di Shalimar a Chennai, nello Stato meridionale del Tamil Nadu, è deragliato, ed è stato travolto da un secondo treno che viaggiava tra Yeswanthpur, nello Stato di Bangalore, verso Howrah, vicino Calcutta; ma nella zona era parcheggiato anche un terzo treno merci e anche quello è rimasto coinvolto. Il primo ministro Narendra Modi ha promesso «tutta l’assistenza possibile» e ha offerto le sue condoglianze. Ma l’incidente ha scioccato l’India: il Paese, che adesso è il più popoloso al mondo, ha investito molto nel sistema ferroviario negli ultimi anni, ma non basta a superare decenni di abbandono. La rete ferroviaria indiana è, con 68mila chilometri di binari (sufficienti ad avvolgere la terra una volta e mezza) la quarta più lunga al mondo, dietro quella di Stati Uniti, Russia e Cina; ha circa 21.650 treni e 7.349 stazioni sparse in tutto il Paese. Trasporta circa 23 milioni di passeggeri al giorno. Gli incidenti purtroppo sono ancora una costante e il peggiore risale al 6 giugno 1981: avvenne nello Stato orientale del Bihar, quando sette vagoni ferroviari precipitarono da un ponte in un fiume e sparirono tra i flutti tra le 800 e le mille persone.

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