Turè Muschio interpreta “Il Disertore”, inno contro la guerra scritto da Tony Canto e Kaballà
“In questo tragico momento di buio e dolore, la musica è la nostra unica ‘arma’ per gridare no alla guerra”. Così il cantautore Tony Canto presenta “Il Disertore”, brano da lui scritto e prodotto insieme con Kaballà e affidato all’intensa interpretazione di un altro artista siciliano, Turè Muschio (di Brolo, in provincia di Messina). Assieme a un talentuoso gruppo di giovani e creativi amici, Muschio ha realizzato anche un piccolo "film" che, sulle note della canzone, ci riporta indietro di oltre 100 anni, ai tempi della “grande guerra“ una guerra "sporca e infame" che mai, spiega Tony Canto, “avremmo pensato potesse tornare e potesse essere così simile a questa che si combatte ai giorni nostri seminando morte e distruzione”. “Quando mi sono imbattuto nello sconosciuto e poetico racconto: ‘Diario di un disertore’ di Bruno Misefari, un anarchico di Reggio Calabria – spiega Tony Canto - che racconta in prima persona la sua avventurosa e dolorosa storia di diserzione dalla Grande Guerra, la prima, quella del 15-18, ho avuto una illuminazione! Da sempre avrei voluto raccontare in musica come aveva fatto Boris Vian la storia di un disertore, eroe misconosciuto e romantico, uomo tragicamente e veramente libero. La materia era tutta là, viva tra le righe di quel racconto, mancavano due tasselli fondamentali perché diventasse una canzone”. “Il primo Kaballà – prosegue il cantautore messinese - mio grande amico con cui condivido quasi tutto in musica, anche lui entusiasta di questo piccolo libro che gli ho subito fatto leggere, ha abbracciato il progetto e immaginato insieme a me, da maestro quale è, il testo di questa canzone che riassume in 4 minuti il diario di Bruno, anarchico, poeta, filosofo e ingegnere che, parafrasando il suo nome e cognome assunse lo pseudonimo di Furio Sbarnemi”. “Il secondo tassello – aggiunge Canto - non poteva che essere il titolare della canzone, l’unico a poterla fare sua, un cantautore/interprete libero, che della libertà e coerenza ha fatto la sua vita: Turè Muschio, siciliano che ama la sua Sicilia e che scrive e canta canzoni fuori moda o forse oltre la moda. Turè appena ascoltato il brano ci disse: è mio! Ed era vero”. “Abbiamo realizzato la canzone insieme a lui e Kaballà, voce chitarra e armonica , come fosse un brano di altri tempi alla (con tutto il rispetto) Dylan insomma, poi ci siamo guardati e ci siamo detti: 'Non ha bisogno di altre sovrastrutture musicali… va bene così!. E’ rimasto, per questo, come è stato concepito, libero da qualsiasi orpello di arrangiamento che, a nostro parere, gli avrebbe tolto forza ed autenticità. Anche noi avevamo, finalmente, come Boris Vian – conclude Tony Canto - la nostra canzone dedicata a chi diserta la guerra ma anche ai disertori in tempo di pace, i poeti, gli scrittori, le anime pure sono senza patria anche se ‘dopo la gloria’ le patrie si faranno vanto di loro, i poeti appartengono all’umanità non ad una sola patria. Vi invito a seguire Turè e a mettere hashtag #guerrainfame”.