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Vasco Rossi e il sindaco Gualtieri cantano Albachiara. Con Roma amore indissolubile IL VIDEO

La prima volta a Roma è stato a 19 anni per seguire una ragazza. Ma poi per Vasco la città eterna è diventata una seconda casa: il primo concerto a Villa Gordiani, quartiere Prenestino per una Festa dell’Unità nel 1983, il Flaminio nel 1990 anno della svolta ("dopo quella volta lì non lo diedero più"), poi una serie infinita di volte all’Olimpico ("quante sono? 20?") per conquistare infine a giugno di quest’anno anche il Circo Massimo con la presenza record di 140mila persone. E poi i parenti, i tanti amici, un figlio. Vasco, che dopo il red carpet di ieri sera per l’anteprima del film concerto Vasco Live ha ricevuto la Lupa d’Oro in Campidoglio accolto dal sindaco Roberto Gualtieri - con il quale ha intonato Albachiara -, ricorda il suo forte legame con la città e «i 30 anni che vengo qui». «Sono contento di portarmi a casa questa preziosa statuetta, è un grande onore, ce l’ho fatta: Roma ti ho conquistata - dice il rocker in un Sala Giulio Cesare gremita di consiglieri e dipendenti comunali che intonano anche cori da stadio -. Volevo dedicare questo riconoscimento a mio padre. Lui guidava il camion e portava la frutta ai mercati generali: partiva alle 2-3 di notte per Roma. Non ha visto tutto questo, questa straordinaria avventura che ho vissuto. Sono orgoglioso e fiero. Anche di cantare solo in italiano: perché io sono uno scrittore, e quello che scrivo mi viene da dentro. Come potrei cantare in spagnolo, ad esempio?».

Di certo non può più camminare per le strade «con questi palazzi così alti che a Bologna non avevo mai visto», come faceva negli anni Ottanta. «Una volta - ricorda - ho incontrato Francesco De Gregori, siamo diventati amici. Come con Marco Pannella: era una delle persone che incontravo sempre quando venivo qui. E’ stato l’ultimo grande radicale. Sempre attivo nella difesa dei diritti civili e individuali. Io resto sempre legato a lui. Sono il Pannella della canzone, anche per me sono importanti i diritti civili e sociali», ha aggiunto. La motivazione del riconoscimento, del resto è legata anche a questo impegno: «Lei non solo ha fatto emozionare milioni di romani con le sue canzoni, ma ha dimostrato nella sua carriera di essere sempre sensibile e attento ai bisogni degli ultimi: dalle lotte contro il razzismo all’impegno durante la pandemia ieri e la guerra in Ucraina oggi. Roma è una città che ha una forte vocazione antifascista e di pace, che non lascia indietro nessuno e Lei incarna appieno questi ideali».

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